LA PREVENZIONE
Terrorismo, il Varesotto si blinda
Vertice dal prefetto coi principali Comuni: «La guardia sia alta»
Marco Minniti, già emanate dopo i fatti di Berlino, ora inasprite da quelli di Barcellona, peraltro già perfezionate col disastro di Torino, in cui l’Isis è stato un detonatore psicologico.
Fatto sta che ieri mattina il prefetto Giorgio Zanzi ha voluto incontrare gli amministratori delle quattro principali città della provincia (Varese, Busto Arsizio, Gallarate e Saronno, «ma per tutte le altre predisporremo una circolare con gli stessi concetti») assieme ai vertici territoriali di questura, carabinieri, finanza e vigili del fuoco. In pratica il comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica.
«Ho voluto cominciare a dialogare con urgenza con questi Comuni - chiarisce Zanzi - per richiamare l’attenzione sulle misure da adottare quando si concentrano tante persone in un luogo, confidando nel fatto che gli amministratori e le loro polizie locali siano i nostri occhi sul territorio e che il mantenimento di un flusso informativo costante alle autorità di sicurezza aiuta senz’altro nel fare prevenzione».
Un livello di guardia «da tenere costantemente alto in questo periodo» che si può concretizzare con accorgimenti da attuare sia nella quotidianità che durante lo svolgimento di eventi di grande richiamo.
Così, nel caso delle zone pedonali, è stato chiesto di ragionare sulle condizioni di accessibilità ai centri storici da parte di mezzi di una certa dimensione.
Per dirla chiara, ai sindaci e ai loro assessori, è stato chiesto di valutare l’installazione di fioriere e altri delimitatori che impediscano a un furgoncino di piombare fra la folla senza difficoltà.
Discorso che vale per le piazze, appunto, o per quelle situazioni che in certi momenti concentrano tanta gente in uno spazio ristretto, «pensando ad esempio a un mercato oppure ad aree in cui si trovano numerose scuole di vario grado, le quali negli orari di ingresso e di uscita sono affollatissime».
Il discorso è stato approfondito anche per le manifestazioni: «Per quelle sportive faremo un percorso di preparazione specifico», rimarca Zanzi.
«Ci vedremo con i sindaci di Varese e Busto Arsizio per gestire da ogni punto di vista le partite di calcio, ma anche quelle di basket e pallavolo, a cui si presentano in ogni occasione migliaia di spettatori».
Poi c’è tutto il comparto degli appuntamenti estemporanei: «Il modus operandi è sempre quello, ovvero fare valutazioni, operare sulle criticità possibili e sottoporre il progetto di prevenzione a livello provinciale per renderlo ancor più efficace. Nella riunione abbiamo fatto l’esempio della prossima Tre Valli Varesine di ciclismo, kermesse che certo si proporrà con una macchina oliata, con misure di sicurezza già impostate, ma che dovrà fare considerazioni ulteriori di tutela in questo momento storico».
Il tutto senza creare allarmismi, ma agendo con la consapevolezza che i tempi sono cambiati e che, «specie nelle manifestazioni occasionali e di grande richiamo, si necessita un livello di analisi ancor più accurato di quello che si è sempre fatto. In tal senso l’aiuto e la collaborazione delle realtà locali è importante».
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