LA CERIMONIA
Treno e battello: «La valle rinasce»
Festa sul Ceresio per il ripristino della ferrovia. Nuovi passaggi a livello sicuri
Si è festeggiato ieri, sabato 20 gennaio, a Porto Ceresio il ritorno del treno che, dopo un’assenza durata otto anni, ha potuto nuovamente raggiungere la stazione capolinea sul lago di Lugano.
Si può ben parlare di un momento storico per i trasporti in Valceresio, dove il ripristino della ferrovia, che per 115 anni aveva collegato Milano e Varese con la valle, era molto atteso, anche per lo sviluppo turistico di questo splendido lembo di terra, incastonata tra le Prealpi e il Ceresio.
«La ferrovia e i battelli sul lago permetteranno di riscoprire un territorio unico per i suoi tesori paleontologici e ricco di testimonianze storiche», ha detto il sindaco Jenny Santi, la cui Amministrazione ha organizzato una serie di eventi per celebrare la riattivazione della linea Milano-Porto Ceresio.
Alla cerimonia hanno partecipato numerosi sindaci di Comuni del comprensorio, della provincia, ma anche della Valsolda.
«Rete Ferroviaria Italiana - ha spiegato il direttore produzione Lombardia di Rfi, Vincenzo Macello - ha completamente rinnovato l’infrastruttura, con un investimento di 35 milioni di euro. Da Varese a Induno e dalla Bevera a Porto Ceresio sono state realizzate opere di consolidamento statico di scarpate e ponti, tra cui il viadotto sul fiume Olona, rinnovati i binari, il sistema di alimentazione elettrica dei treni e tutti gli impianti di sicurezza e segnalamento. È stato installato a Porto Ceresio un innovativo sistema per la protezione del passaggio a livello di via del Sole, il quarto sulla rete ferroviaria italiana. Sono state riqualificate con percorsi per i disabili, marciapiedi e pensiline le stazioni di Porto Ceresio e Bisuschio, quest’ultima da completare nelle prossime settimane».
Cinzia Farisé, amministratore delegato di Trenord ha spiegato: «Sentiamo la grande responsabilità di gestire un servizio che valorizza questi territori, un treno che non solo riduce le distanze ma allarga i confini, unendo la valle con Milano e con la Svizzera. Sono seimila i viaggiatori che in ogni giorno feriale utilizzano i nuovi collegamenti».
«La Varese-Porto Ceresio - ha detto Raffaele Cattaneo, presidente del Consiglio regionale della Lombardia - è una linea che ho nel cuore e della quale cominciai ad occuparmi nel 1990, quando come amministratore locale a Induno organizzai un convegno con Giuseppe Zamberletti. In quegli anni la tratta era considerata un ramo secco, che rischiò la chiusura e per rilanciarla l’idea vincente era l’Arcisate-Stabio. Ci siamo arrivati, seppure con qualche anno di ritardo. È il coronamento di un sogno per amministratori locali e cittadini che hanno difeso questa ferrovia e possono esserne orgogliosi».
Gunnar Vincenzi, presidente della Provincia, ha ricordato che è stata sofferta anche la decisione di ripristinare la tratta Arcisate-Porto Ceresio.
«È importante per la valle dal punto di vista turistico e per il ritorno economico, ma anche per alleggerire il traffico transfrontaliero».
Sull’importanza di questa ferrovia per ridurre il traffico e il conseguente inquinamento si è soffermato anche Claudio Zali, direttore del Dipartimento del territorio del Canton Ticino, mentre Agostino Ferrazzini, presidente della Società Navigazione del Lago di Lugano ha ricordato l’importanza dell’integrazione fra treni e battelli.
«Siamo nati nel 1848 e abbiamo salutato nel 1894 la ferrovia Varese-Porto Ceresio. Porto Ceresio torna oggi a essere punto di snodo tra ferrovia e battelli, come lo avevano pensato i nostri avi».
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