L’APPELLO
Truffata a Sant’Anna, «ridatemi Padre Pio»
Finti addetti dell’acqua derubano un’anziana
Non importa quanti moniti arrivino da forze dell’ordine e istituzioni: cascare nelle trappole dei truffatori è facilissimo. Venerdì è accaduto a Sant’Anna, vittima una settantenne che per anni ha preparato caffè e colazioni a tutto il quartiere. Ora è in pensione ma è tutto fuorché raggirabile. Eppure quando due sedicenti tecnici della rete idrica si sono presentati alla sua porta non ha avuto la prontezza di lasciarli fuori casa. «C’è la sabbia nell’acqua potabile, dobbiamo verificare», le hanno detto. Nemmeno il tempo di finire la frase ed erano già dentro.
L’anziana non sa cosa sia accaduto subito dopo, ha i ricordi appannati, un buco nella memoria che non le consente di ripercorrere i fatti con una scansione logica. Chi l’ha incontrata in giornata ha avuto l’impressione che non fosse stata bene. Da qui il sospetto che i due finti dipendenti della società che gestisce la fornitura idrica possano averla intontita con qualche trucco, magari con l’etere o con tecniche di ipnosi. «Mi ricordo solo che a un certo punto mi hanno chiesto di andare a prendere l’oro e io ci sono andata», ha raccontato la settantenne ai conoscenti del rione.
Da quella specie di torpore si è risvegliata solo quando i due erano già chissà dove. Ha quindi chiamato il figlio e poi si è rivolta ai carabinieri.
Non è il valore della refurtiva a lasciarle l’amarezza, è il significato simbolico e affettivo che la legava ad alcuni monili ad avvilirla. È un rosario d’oro con due medagliette, una con l’effigie della Madonna e una con il volto di Padre Pio, la collana a cui era più legata. «Era speciale e volevo regalarla a mio figlio proprio in questi giorni, affinché gli rimanesse. Ma sono arrivati prima i ladri», è il suo rammarico.
LE RICERCHE
Sperare in un ravvedimento dei truffatori, che potrebbero accontentarsi delle (poche) banconote e degli altri gioielli facendo ritrovare la catenina votiva all’anziana sarebbe un’ingenuità clamorosa, la donna però confida nei compro oro: magari i malviventi hanno già rivenduto i monili e qualche commerciante del settore potrebbe riconoscerli dalla descrizione che ne ha fatto. In ogni caso è prassi investigativa cercare innanzitutto tra la merce ritirata in queste attività, i carabinieri stanno già controllando.
I CONSIGLI
Non resta intanto che ribadire le raccomandazioni che un giorno sì e l’altro pure arrivano da più parti: diffidare da chiunque suoni alla porta, meglio essere scortesi che raggirati. In caso di particolare e convincente insistenza, prima di cedere è consigliato fare una telefonata alla società o all’ente di cui i sedicenti addetti si proclamano dipendenti e comunque è opportuno allertare un parente o un vicino. Sono accorgimenti che valgono tanto per i pensionati quanto per i ragazzini che trascorrono lunghi pomeriggi in casa da soli e che spesso danno fiducia a estranei.
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