PILATES
Un gatto agile in un campo di prigionia
Tutto nacque osservando i movimenti lenti di un gatto, sull’isola di Man. O, almeno, questo fu ciò che Joseph Pilates, fondatore del metodo, raccontò al giornalista Robert Wernick per un raro articolo su Sports Illustrated nel 1962. Joseph Pilates, infatti, faceva parte delle quasi 116.000 persone che la Gran Bretagna internò sull’isola di Man, e precisamente a Knockaloe, durante la Prima guerra mondiale. Pugile e artista circense di origine tedesca, ma residente in Gran Bretagna, Joseph Pilates fu un facile bersaglio per le politiche che consideravano i tedeschi come “stranieri nemici” e che, a partire dal 1914 e l’emanazione dell’Aliens Restrictions Act, permettevano di arrestare o internare qualsiasi tedesco di sesso maschile in età militare. Pilates divenne immediatamente bersaglio di numerosi sospetti, fu obbligato a registrarsi come straniero e, successivamente, venne arrestato e internato sull’isola di Jersey prima, a Lancaster poi. Fu solo nel 1915, dopo che un sottomarino tedesco attaccò la nave Lusitania, carica passeggeri, fucili e granate, che Joseph Pilates si ritrovò prigioniero, assieme a 32.000 persone, sull’isola di Man. Fu qui che inventò la Contrology, un sistema di esercizi che divenne la base del pilates moderno. L’idea, pare, gli venne osservando i gatti randagi, la cui agilità portò Pilates a riflettere su come copiarne i movimenti potesse aiutare i prigionieri a combattere il deterioramento fisico e mentale. Un allenamento miracoloso, almeno secondo quanto affermato da Joseph Pilates nell’intervista del 1962, che aiutò i prigionieri a ritrovare il vigore e, addirittura, a contrastare un’epidemia di influenza diffusasi in tutta Europa alla fine della guerra. Sebbene non esista alcuna prova scientifica delle affermazioni di Pilates, la sua disciplina fu un successo: salpato alla volta di New York nel 1926, conobbe Clara Zuener, partner nel lavoro e nella vita, e con lei fondò la prima palestra di Contrology nel 1927, al 939 di Eight Avenue, dove rimase per i 40 anni successivi. Un luogo che divenne la culla degli insegnamenti di Pilates. Il suo non fu un successo stellare e, anzi, negli anni Sessanta la fama di Joseph Pilates come “terapeuta e luminare” era quasi del tutto sparita. Furono i suoi studenti, però, a consentire al metodo di sopravvivere, adattandolo alle esigenze di mercato negli anni Settanta e Ottanta e, poi, modernizzandolo definitivamente il decennio successivo, quando divenne il metodo di allenamento che conosciamo oggi.
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