MOSTRA
Un gigantesco labirinto? No, nella mente di un genio
L’esperienza immersiva cala nel mondo di uno dei registi più visionari: un tuffo nella sua vasta filmografia e anche nelle sue opere d’arte

Sentirsi come Alice o Harry Potter, come Teseo o Ulisse. E poi, finalmente, dopo lunghe peripezie, trovare l’uscita da un percorso intricato grazie ad astuzia, senso dell’orientamento, al filo di Arianna o alla buona sorte che ci aiuta a “riveder le stelle”. Il labirinto è mistero, magia, simbolo dei meandri della mente umana fin dagli albori della civiltà ma è anche divertimento e gioco. Alice in Wonderland, Edward mani di forbice, Batman, Charlie della Fabbrica di cioccolato, Beetlejuice, la sposa cadavere, Mercoledì Addamas sono alcuni dei personaggi che animano uno speciale dedalo di strade, il Tim Burton’s Labyrint, l’esperienza immersiva che guida i visitatori nell’universo fantastico di uno dei registi più visionari degli ultimi decenni. Dopo aver incantato le platee internazionali di Madrid, Parigi, Bruxelles, Barcellona e Berlino, in cui è stato visitato da oltre 650.000 spettatori, il labirinto di Tim Burton arriva in Italia, alla Fabbrica del Vapore di Milano, fino al 9 marzo. La mostra, inaugurata lo scorso 13 dicembre, è una creazione originale di LETSGO Company, in collaborazione con lo stesso Tim Burton e presentata in Italia da Alveare Produzioni, LETSGO Company e da Fabbrica del Vapore-Comune di Milano che offre un percorso immersivo e interattivo che mette in risalto l’intera carriera cinematografica del regista, un artista multidisciplinare che si è cimentato non solo con la regia ma anche con la fotografia, la pittura e il disegno come dimostra l’evento milanese. Una delle caratteristiche distintive di The Labyrinth è il fatto che si concentra non solo sulla filmografia ma anche sulle opere d’arte di Tim Burton. Infatti, Burton ha iniziato la sua carriera non come regista ma come apprendista alla Walt Disney Productions di Los Angeles, dopo aver studiato animazione dei personaggi all’università in California. Negli anni, schizzi, disegni e foto sono diventati parte del suo processo creativo, oggi in mostra. Un viaggio magico che include opere d’arte, come le scenografie ambientali e oltre centocinquanta disegni originali che spaziano dalle prime bozze per la creazione di un film alle sequenze animate, dagli effetti speciali ai videomapping. Nello spazio espositivo, tra oltre centocinquanta disegni, bozzetti, opere d’arte animate, figure a grandezza naturale e straordinarie ricostruzioni scenografiche, gli spettatori potranno vivere un’esperienza unica, immergendosi nel mondo di Tim Burton quasi come se ci si trovasse sul set di uno dei suoi film e incontrare i personaggi iconici che hanno caratterizzato l’estetica gotica e surreale del regista. I visitatori percorreranno un vero e proprio labirinto che potranno personalizzare, scegliendo un itinerario unico tra oltre trecento possibilità. Attivando un pulsante all’inizio del percorso inizierà un viaggio spettacolare mai uguale poiché ciascuno potrà decidere quale strada prendere aprendo alcune porte e lasciandone chiuse altre. Superato il portale d’accesso, ci si può imbattere in foreste di dolcetti mutanti, mostri sbilenchi, cactus dai mille occhi, serpi e pagliacci ridacchianti. Una realtà visionaria che trova spiegazione in una frase del noto regista: “Come artista è bene ricordarsi di vedere le cose in modo nuovo e strano. Entrare in questo percorso è come entrare nella mia mente”. Il Tim Burton’s labyrinth può essere visitato dal mercoledì alla domenica alla Fabbrica del vapore di via Procaccini a Milano.
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