GLI ACCORPAMENTI
Varese autonoma: il ministro dice sì
La Camera di commercio non sarà incorporata: firmato il decreto
Che la Camera di Commercio di Varese fosse destinata a rimanere autonoma, nonostante la riorganizzazione degli enti a livello nazionale, era già chiaro dalla scorsa primavera, quando Regione Lombardia presentò la propria proposta ufficiale di riorganizzazione a Unioncamere.
Mancava solo il sigillo finale, che è arrivato nei giorni scorsi.
Il ministro per lo Sviluppo Economico, Carlo Calenda, infatti, ha firmato il decreto di riforma delle Camere di commercio. E per Varese nulla è cambiato rispetto al documento firmato da Roberto Maroni.
Insomma, vittoria su tutti i fronti, con soddisfazione da parte di tutto il sistema economico varesino. Tanto più che è grazie a chi ogni giorno apre la propria azienda, garantisce servizi e crea posti di lavoro che l’ente di piazza Monte Grappa ha potuto mantenere la sua autonomia.
Varese, infatti, poteva contare su un numero di imprese maggiore rispetto al numero richiesto dalla riforma. Non solo. Ha tra le caratteristiche del suo Dna la propensione all’export e una qualità produttiva riconosciuta anche a livello internazionale.
Insieme a Varese, in Lombardia, restano autonome Bergamo, Brescia e Sondrio, la quale, nonostante le piccole dimensioni, ha potuto contare sulla sua specificità di economia montana.
Monza e Lodi si uniscono invece a Milano, mentre Lecco si unisce a Como.
Qualche sorpresa e anche qualche mal di pancia ha creato la decisione riguardante Pavia, che è stata unita a Mantova e Cremona. Una scelta non approvata dall’assessore allo sviluppo Economico di Regione Lombardia, Mauro Parolini, che ha già annunciato di mettersi al lavoro per cercare di ottenere delle modifiche.
Basti pensare, ad esempio, che le tre province non hanno contiguità territoriale e che la sede di riferimento è stata assegnata a Mantova. Il fronte dunque resta aperto, anche se ormai manca soltanto la registrazione del decreto alla Corte dei Conti.
A questo punto per Varese si apre un’altra partita importante, quella del rinnovo del consiglio camerale, in scadenza ufficiale il prossimo 27 settembre.
Le varie fasi procedurali prevedono che ora le associazioni di categoria indichino a Regione Lombardia i nominativi dei consiglieri. In totale siederanno in sala consigliare 25 persone, 22 espressione del mondo produttivo, una del mondo delle professioni, una delle organizzazioni sindacali e una terza dal mondo dei consumatori. Ai primi di settembre giungerà il decreto di nomina a firma di Roberto Maroni.
A quel punto è probabile che a fine settembre sia convocata la seduta di insediamento del consiglio, con all’ordine del giorno la nomina del nuovo presidente.è facile prevedere che sarà un settembre di “grandi manovre”.
© Riproduzione Riservata