IN TRIBUNALE
Varese, estorsioni e droga: 16 a processo
Infiltrazioni mafiose in Valcuvia e Val Marchirolo. L’inchiesta “Nerone” partita dagli incendi dolosi ad auto e furgoni tra il 2016 e il 2018
Droga ed estorsioni con l'aggravante del metodo mafioso: 16 alla sbarra con una trentina di ipotesi di reato. È entrato nel vivo oggi, martedì 13 febbraio, in Tribunale a Varese, con le eccezioni degli avvocati difensori, il processo per l’inchiesta “Nerone”, originariamente coordinata dalla Procura di Varese e poi dalla Direzione distrettuale antimafia di Milano.
Sono usciti di scena un carabiniere in pensione, all’epoca in servizio in un comando della Val Marchirolo, accusato di rivelazione di segreto d’ufficio, che ha ottenuto la messa alla prova, e un tunisino che ha scelto il rito abbreviato.
CONTESTATA L’AGGRAVANTE DEL METODO MAFIOSO
Gli episodi al centro dell'indagine sono avvenuti tra il 2016 e il 2018 nell’Alto Varesotto, in primis in Val Marchirolo e in Valcuvia, sui quali grava la contestazione dell’aggravante del metodo mafioso.
Stando ai pubblici ministeri dell’antimafia, gli imputati avrebbero messo a segno i propri propositi criminali «avvalendosi della forza intimidatrice derivante dalla suggestione di un vincolo associativo e delle condizioni di assoggettamento ed omertà che ne derivano, in ragione della peculiarità delle richieste che esprimono tecniche collaudate tipiche del controllo del territorio».
I DIFENSORI: «NON SIAMO A SCAMPIA»
Aggravante del metodo mafioso riconosciuta dal gip a tutti gli imputati - «Non è una novità di oggi che anche nelle valli lombarde vi è stata una infiltrazione mafiosa», ha ribadito il pm Giovanni Tarzia - ma contestata dal collegio difensivo: «Non siamo a Scampia». Secondo i difensori, in sintesi, la competenza territoriale non sarebbe della Dda (quindi Milano) ma di Varese, dove a loro dire si sarebbe quindi dovuta svolgere l'udienza preliminare. Da qui la richiesta di trasmettere gli atti al gip di Varese (che li aveva inviati a Milano). Eccezione su cui dovrà ora decidere il collegio del Tribunale.
All'origine dell’inchiesta dei carabinieri una serie di incendi dolosi di automobili e furgoni in Val Marchirolo.
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