LA RICHIESTA
«Varese-Milano Centrale: si può, si deve»
Raccolta di firme per chiedere il diretto verso la stazione ambrosiana. Pd compatto: servizio essenziale
Trovare un pertugio per quattro treni diretti (o quasi) Varese-Milano Centrale fra le migliaia di vagoni che, nell’orario di punta, raggiungono il capoluogo lombardo.
È questa la proposta del Partito democratico che, nel bocciodromo della stazione Fs di piazzale Trieste, ha organizzato una sorta di Stati generali per spingere il collegamento dei treni fra Varese e la principale stazione del Nord Italia, dove arrivano i diretti di tutti i capoluoghi lombardi.
Tutti tranne uno. Quello prealpino.
L’idea, studiata da Pino Tuscano e dai massimi esponenti del Pd prevede due treni al mattino (dalle ore 6 alle 9) e due al pomeriggio (17-20).
«Rispetto al fallimentare tentativo del 2012 - ha spiegato Tuscano - che viaggiava fuori dall’orario dei pendolari, doveva autofinanziarsi con prezzi esorbitanti del biglietto e passava da Garibaldi, noi vogliamo che rientri in un contratto di servizio con la Regione. Inoltre dovrà avere costi popolari, vale a dire 6,30 euro a corsa, come per gli altri convogli. E dovrà avere fermate a Busto Arsizio e Gallarate per un viaggio e anche a Legnano e Rho per l’altro, con tempi di percorrenza sui 55 minuti. A Milano Centrale non c’è posto? Lo devono trovare».
Quest’ultimo aspetto lo ha sottolineato anche Alessandro Alfieri che, nell’ultimo Consiglio regionale ha presentato mozioni e atti: tutti bocciati.
«Mi hanno sempre risposto che costa troppo - ha affermato - e che ci sono problemi tecnici perché, in quel punto del tragitto, c’è un collo di bottiglia. Però sappiamo anche che le difficoltà tecniche devono essere superate dalla politica».
Come a dire: se si vuole, si può.
Anche se, come hanno ricordato tutti, è più facile il passaggio del cammello dalla cruna di un ago rispetto all’approdo del “diretto prealpino” nell’intasatissimo Tetris della Stazione Centrale.
«Purtroppo - ha ricordato Giuseppe Zamberletti - una volta questo collegamento non era una priorità. Da Varese a Roma si andava da Malpensa, in aereo, e non c’era alta velocità. E così tutte le altre città sono collegate, noi no. Oggi i tempi sono cambiati e si deve trovare una soluzione».
Lo auspicano anche i consiglieri provinciali Luca Paris e Paolo Bertocchi e i parlamentari presenti, da Daniele Marantelli e Maria Chiara Gadda.
«Il treno diretto - ha affermato quest’ultima - è fondamentale per lo sviluppo economico, turistico e della qualità della vita dei cittadini».
Soprattutto ora, con l’Arcisate-Stabio finalmente avviata e i nuovi progetti di riqualificazione dell’area stazioni alle porte, col coordinamento della giunta Galimberti e di Rfi.
«Crediamo molto - ha chiosato Andrea Civati, assessore comunale ai Trasporti - nella cura del ferro che potenzia questo genere di trasporti e rappresenta un valore aggiunto per la città. In particolare il diretto su Milano Centrale è una richiesta molto sentita dalla gente».
Sarà la volta buona?
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