IN CARCERE
«Non voglio questa colazione»: detenuto picchia tre agenti
Gli addetti gli propongono latte e caffè ma il giovane reclama il tè e dà in escandescenze. Feriti gli uomini della Polizia penitenziaria ai Miogni di Varese
Il primo agente ha preso un pugno così forte che, come conseguenza, ha sbattuto in modo violento al testa contro il muro. Il secondo agente è stato strattonato e spinto e ha riportato un trauma a un ginocchio. Il terzo agente è stato ferito a una mano. Mattinata violenta al carcere dei Miogni di Varese, quella di sabato 12 ottobre (ma la notizia è trapelata solo adesso). Un sovrintendente, un assistente capo e un agente scelto della Polizia penitenziaria sono stati feriti da un detenuto che ha dato in escandescenze dopo che gli era stata portata una colazione non di suo gradimento. Ciascuno dei tre agenti ha subito lesioni diverse ma giudicate guaribili in otto giorni. E ora sono a casa in malattia. Hanno sporto denuncia.
SEMBRA VOLESSE IL TÈ E NON IL LATTE
Ma che cosa è accaduto nel carcere di via Felicita Morandi? Protagonista del pestaggio, un 26enne italiano (ma con genitori originari dell’Africa centrale) che era salito alla ribalta della cronaca a fine settembre per aver “fatto il matto” dopo che era stato richiamato perché girava in bicicletta nell’area della stazione “dello Stato” - Rfi - a Varese. Al di là del motivo per cui il giovane si trovi in carcere, ecco quanto accaduto nella casa circondariale, l’altra mattina: pare che nel momento in cui sabato alle 7,30 gli è stata portata la colazione (latte e caffè) abbia lanciato agli addetti la colazione che viene lasciata sul cancelletto della cella e abbia cominciato a inveire contro di loro e a insultarli. Motivo? Sembra volesse il tè e non il latte. Fatto sta che sono interventi gli agenti di turno. Prima il sovrintendente ha cercato di calmare il recluso portandolo in un’altra stanza, fuori dalla sezione. Dopo aver ricevuto “un gancio” dal detenuto, in difesa del sovrintendente è intervenuto subito un collega, spintonato dal giovane recluso, e che ha subito un trauma a un ginocchio. A quel punto è intervenuto anche un terzo agente che ha schivato una sedia lanciata ma è rimasto comunque ferito a una mano. I tre agenti sono stati tutti visitati e medicati e anche il recluso, come da prassi, è stato visitato senza che gli siano state riscontrate ferite o lesioni.
SOVRAFFOLLAMENTO E CARENZA DI PERSONALE
La vicenda riporta in primo piano le difficili condizioni in cui si trovano a operare gli agenti di Polizia penitenziaria all’interno della casa circondariale di Varese. Da “pianta organica” dovrebbero essere 65 gli agenti che in realtà sono 50 ma di questi, 8 sono distaccati e uno è al Minorile. Quindi sono in servizio 41 agenti. Di notte dovrebbero essere 5 più uno, mentre ve ne erano 3, di turno, sabato. Di giorno dovrebbero essere in turno 21 agenti per salire a 25 quando vi sono i colloqui. Nella realtà ve ne sono una dozzina negli uffici e tra i 15 e i 18 che, nell’arco di tutta la giornata, hanno a che fare con i detenuti. Il numero dei reclusi oscilla attorno al centinaio o poco meno, mentre i Miogni sono nati per ospitarne poco più della metà.
Il servizio completo sulla Prealpina di martedì 15 ottobre, in edicola e disponibile anche in edizione digitale.
Portato in un’altra stanza se l’è presa con gli uomini
in divisa. A un sovrintendente
un violento pugno
al volto
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