LA QUARTA GIORNATA
Varese senza mira, Brescia la sbrana
Biancorossi sconfitti dalla capolista ben oltre il 73-67 finale
Non inganni il meno sei finale: Varese esce ridimensionata dalla trasferta in casa di Brescia, capolista a sorpresa (con Venezia e Milano) e compie due passi indietro rispetto alla prova nel derby.
Stavolta sull’affollato banco degli imputati ci sta anche Attilio Caja, che, dopo un quarto e mezzo di gioco, non legge a sufficienza la mano fredda dei suoi dall’arco, la necessità di sfidare con decisione Brescia nella sua area e non trova le rotazioni giuste per limitare la coppia Luca Vitali-Dario Hunt, alla fine 14 punti (ma anche 5 rimbalzi e 8 assist) il primo e 19 il secondo (con 6 rimbalzi). Si concretizza così il 16-2 che lancia in orbita Brescia: dal 29-25 a 4’30” dalla sirena di metà gara al 45-27 del 20’.
Varese finisce lì, con la Leonessa ben diretta da Andrea Diana, che arriva al +24 (55-31) a metà terzo quarto, sospinta anche da Matteo Vitali.
I biancorossi, traditi dal duo Wells-Waller, continuano a litigare col ferro e alla fine del quarto la statistica è da campetto in giornata no: 12/25 dal campo, 5/22 dall’arco con Okoye fermo a 1/9, Wells alla virgola e Waller a 4 punti.
Artiglio butta nella mischia Natali e Tambone (con Cain, 4 punti ma 12 rimbalzi, autori di una prova sufficiente) e se non fosse per un paio d’ingenuità di Pelle (3 punti, 3 rimbalzi e 1 stoppata: sotto il minimo sindacale), Varese ritroverebbe se non altro un po’ di continuità tra difese aggressive e transizioni veloci.
Resta comunque il 17 pari che chiude la terza frazione, lasciando i padroni di casa, spinti stavolta da Bushati (9) e Matteo Vitali (9), avanti con un tranquillizzante 62-44. Forse fin troppo tranquillizzante, tant’è che, dopo qualche buona giocata di Hollis (12), ricucita da Bushati, Wells si ricorda d’essere in campo e infila gli unici quattro punti della sua svagatissima prova, riportando Varese a un meno raggelante 52-66. Seguono oltre tre minuti d’orrore cestistico da ambo le parti e interruzioni dovuti a problemi elettronici del tabellone. Brescia finisce fuori del match con un po’ d’anticipo nonostante due time out di un irritatissimo Diana. Ne approfitta Waller per sistemare il tabellino, riducendo lo svantaggio di Varese (57-66 e 60-68): a 1’30” dalla fine ci pensa Teo Vitali a rimettere a posto il risultato con una tripla (71-60) cui Ferrero oppone uno sfondamento da palla prigioniera (4 punti, 4 rimbalzi e 4 perse per il capitano, con una prova da... 4). Okoye ritrova la via del canestro da distanze meno siderali e ancora Ferrero commette il quinto fallo.
Si ritorna a -10 (72-62 con Landry che fa 1/2 dalla lunetta), Waller pesca il terzo canestro da tre su sette tentativi, Hunt segna solo uno dei due liberi a disposizione e Tambone (5 punti, un rimbalzo e 2 assist) si butta nel pitturato, rimediando così fallo e i due liberi che sanciscono il più bugiardo dei 73-67.
Morale: Brescia resta lassù e lo fa con la concretezza di chi, nonostante un avvio difficile al tiro (7/13 e 1/4 nel primo quarto), non perde mai la voglia di difendere forte e di ribaltare il fronte dell’azione con pazienza, fino a pescare soluzioni “semplici”. Quel che è invece mancato a Varese, smarritasi nella ricerca di uno swing evaporato in soli sette giorni. E che certo non si ritrova sparacchiando 31 volte da tre per mettere dentro la miseria di otto bombe, tre delle quali a risultato già in ghiaccio. La considerazione, pur giusta, che l’Openjobmetis ha affrontato le prime tre della classe nelle prime quattro giornate, di fronte alla prova di stasera, lunedì 23 ottobre, lascia il tempo che trova. Sarà bene tenerlo presente perché la prossima partita, a Masnago, riserva un’avversaria per tradizione (e qualità) ostica: Pistoia, che di punti ne ha già 4, ovvero due più dei biancorossi.
Ampi servizi sulla Prealpina di martedì 24 ottobre.
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