SICUREZZA STRADALE
Varese, telefonino alla guida: 500 multe
Il bilancio annuale della Polizia locale. Un incidente su tre è causato dall’alta velocità. Oltre cento Tso
![La presentazione del bilancio annuale dell’attività della Polizia locale di Varese (foto Blitz)](http://cdn3.prealpina.it/uploads/spareparts/2025/01/17/pagina_365376/GN4_DAT_43980937.jpg)
Sono raddoppiati nell’arco di un anno, anche con personale in borghese o in moto, i controlli della polizia locale sulle strade di Varese per reprimere l’uso del telefonino mentre si guida. Da tali sono scaturite nel 2024 ben 500 sanzioni. Questo è uno dei dati più significativi emersi questa mattina, venerdì 17 gennaio, durante la presentazione del bilancio dell’attività del 2024 svolta dalla polizia locale di Varese. Anticipa la ricorrenza di San Sebastiano che si svolgerà domenica 19 gennaio e che prevede un momento di commemorazione dell’agente Milva Ornella Falconieri recentemente scomparsa.
Rimane anche il problema della guida troppo veloce: su 698 incidenti avvenuti lo scorso anno a Varese, 230 sono imputabili appunto alla velocità eccessiva. In viale Europa sono state registrati (e multati) veicoli che procedevano addirittura a una velocità di 90 chilometri orari in più di quella consentita. Segue, come altra causa della incidentalità, la distrazione e la mancata precedenza. Tre gli incidenti mortali nel 2024.
«I varesini sono tutto sommato abbastanza bravi alla guida, ma dovrebbero diminuire la velocità ed evitare di guidare parlando al telefonino – ha commentato l’assessore alla Polizia locale Raffaele Catalano -. Servirebbe poi più attenzione ai disabili, dal momento che abbiamo sanzionato 336 auto parcheggiate impropriamente negli spazi dedicati ai portatori di handicap. Ci sono state inoltre 2.500 violazioni dei segnali semaforici, comportamenti che mettono in pericolo la collettività».
Crescono anche i problemi di natura sociale. La centrale operativa di via Sempione ha coordinato lo scorso anno oltre 100 richieste di trattamenti sanitari obbligatori. Richieste che sono raddoppiate dal 2021, mettendo il personale in divisa sempre più spesso nella condizione di gestire queste delicate situazioni sociali.
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