POLITICA
«È l’Ora di cambiare». Fassa sta con Boldrin
L’ex sindaco di Varese: «La Lega ha sbagliato strada ma non mi candido». «Sono un colonnello in congedo»
Raimondo Fassa ritorna a parlare e, quando lo fa, sembra di sentire il passo di un ufficiale esperto che rientra sul campo per controllare la truppa. Sessantasei anni, già sindaco di Varese dal 1993 al 1997 e europarlamentare, oggi Fassa si definisce con un sorriso «un soldatino o forse un colonnello in congedo». Dietro l’ironia resta la precisione di sempre.
Quella di chi, pur lontano dal fronte, ha ancora la mira ferma. Non per caso è tra i primi iscritti al nuovo partito Ora! - Il coraggio dell’ovvio, che ieri, sabato 8 novembre, si è presentato in piazza Monte Grappa con gazebo e volantini gialli ed è coordinato in città da Rossella Scisco.
DA DRIN DRIN A ORA!
«Sono iscritto da quando si chiamava Drin Drin, prima che diventasse partito - racconta Fassa -. Seguivo su YouTube Michele Boldrin, che stimo molto, anche se non condivido tutto quel che dice. Il suo è un movimento pragmatico, fondato su un principio semplice: la politica deve occuparsi di chi produce, non di chi vive alle spalle di chi produce».
L’Italia, secondo lui, è divisa «tra il mondo dei produttori e quello di chi vive alle loro spalle. Non tutta la pubblica amministrazione ma quella parte che costa più di quanto rende. I produttori sono quelli che lavorano, che creano beni e servizi: ci metto dentro sia i datori di lavoro sia i dipendenti».
È un’idea che lo accompagna da anni e che oggi trova nuova attualità.
«La Lega avrebbe potuto essere il partito dei produttori ma ha preso un’altra strada. Una volta arrivata al potere, ha preferito occupare i posti invece di cambiare le cose».
PRESENTAZIONE IL 29 NOVEMBRE
Ora!, fondato da Boldrin e dall’imprenditore Alberto Forchielli, sarà presentato ufficialmente sabato 29 novembre in Sala Montanari. Per Fassa rappresenta un partito del fare, non del dire.«Dire la verità non basta - osserva - bisogna affrontare i problemi con coraggio e competenza. Il coraggio dell’impopolarità è anche il coraggio dell’onestà. Se vuoi piacere a tutti, non cambi nulla. L’ora è adesso. Il coraggio dell’ovvio è il coraggio di affrontare ciò che è evidente».
Tra i nodi che Fassa cita ci sono scuola, burocrazia e giustizia, «un sistema che spende più di quanto produce, rallenta e disincentiva chi lavora è un sistema che non regge più». L’ex sindaco tiene a chiarire che la sua partecipazione a Ora! non è prodromica a una candidatura a sindaco di Varese. «Alcuni amici me l’hanno chiesto - sottolinea - ma ho detto di no. Per fare il sindaco di una città media come Varese ci vuole l’età e ci vuole tanto fisico. Io non ho più né l’uno né l’altro. Il sindaco dev’essere sempre presente, qualunque cosa accada: una disponibilità che non si pretende da chi governa Milano o Roma ma che si chiede nei centri come questo, o nei paesi più piccoli. Oggi non me la sentirei di mettere da parte i miei studi».
LARGO AI GIOVANI
Sorride il Prof quando si parla di ruoli e gerarchie: «Mi sento un colonnello in congedo - aggiunge -. Posso dare qualche consiglio, soprattutto su ciò che non va fatto. Ai giovani lascio l’entusiasmo, io posso solo aiutarli a non sprecare energie».
Poi cita Napoleone: «Diceva che dopo i quarant’anni non si dovrebbe più comandare un campo di battaglia. Aveva ragione».
Ora! è un partito composto in gran parte da giovani e in questo Fassa vede la sua forza. In piazza Monte Grappa, ieri mattina, tra i passanti incuriositi, si respirava la voglia di ripartire dai fatti, con una politica che rimetta al centro il lavoro e la produttività.
«Questi giovani hanno entusiasmo, idee e coraggio - conclude il «colonnello» -. È giusto che il campo, adesso, lo comandino loro».
© Riproduzione Riservata


