LE INDAGINI
Accoltellata a Milano, Lanni allontanato dalla comunità di Casale Litta
Vincenzo Lanni, 59 anni, è stato individuato dai carabinieri. Exodus: «Atteggiamento non idoneo»
Una coltellata dal basso verso l’alto, un colpo improvviso e violento. Alla schiena e senza apparente motivo. È così che Anna Laura Valsecchi, dipendente 43enne di Finlombarda, viene aggredita di prima mattina, lunedì 3 novembre, a due passi dall’ufficio di piazza Gae Aulenti, cuore del nuovissimo “distretto smart” di Milano che manager e professionisti attraversano ogni giorno per recarsi al lavoro. Ferita anche al torace e all’addome, la donna è ricoverata in prognosi riservata all’ospedale Niguarda, dove ha subito un intervento di due ore. Le ricerche immediate dei carabinieri, coordinati dal pubblico ministero Cristina Ria, hanno portato in serata a individuare il sospettato in un albergo di Milano.
ERA IN UNA COMUNITÀ DEL VARESOTTO
Si chiama Vincenzo Lanni, e ha 59 anni, il sospettato. Sono state le segnalazioni ricevute dopo la diffusione del video dell’aggressione a portare i carabinieri, coordinati dalla Procura di Milano, a individuare un uomo la cui posizione è ora al vaglio degli inquirenti. Alla centrale operativa dell’Arma è arrivata, in particolare, la segnalazione di una donna, che ha riconosciuto il fratello gemello nelle immagini dell’aggressore. Le immediate ricerche, condotte anche attraverso la tecnica del “positioning”, ovvero la localizzazione del cellulare, hanno consentito di rintracciare l’uomo all’interno di un albergo del capoluogo, dove era ospite da qualche giorno, dopo essere stato allontanato dalla comunità di recupero Exodus, di Villadosia, frazione di Casale Litta. A breve il sospettato sarà interrogato dal pm Ria, titolare delle indagini.
«ATTEGGIAMENTO NON IDONEO»
«La persona in questione – si legge in una nota firmata da Marco Pagliuca, rappresentante legale di 4Exodus – è stata accolta pro-bono all’interno della nostra struttura nell’ambito di un percorso di reinserimento sociale a maggio del 2020 prima attraverso la misura dell’affidamento in prova ai Servizi Sociali e poi, terminata la pena, ha proseguito con la misura di sicurezza rivalutata di anno in anno. Anche dopo il raggiungimento dello stato di libertà e la cessazione della pericolosità sociale disposta dal magistrato, avvenuti nel dicembre 2024, ha scelto volontariamente di proseguire il proprio cammino con noi, con l’obiettivo di completare il progetto di accompagnamento verso l’autonomia».
Durante la permanenza, prosegue la nota, «pur non essendosi mai verificati episodi di aggressività, sono emersi alcuni atteggiamenti che l’équipe educativa ha prontamente segnalato ai servizi specialistici competenti. Le successive valutazioni non hanno tuttavia evidenziato particolari criticità rispetto alle condizioni psicofisiche della persona».
«Nella scorsa settimana il signor Lanni ha avuto un atteggiamento non idoneo alle regole del contesto e quindi l’équipe ha ritenuto opportuno, anche a seguito delle diverse opportunità offertegli nel corso degli anni, di interrompere l’accoglienza, suggerendogli di rivolgersi ai servizi specialistici di riferimento e offrendo la disponibilità all’accompagnamento – prosegue Pagliuca –. L’ospite consapevole delle motivazioni ha accettato la scelta e si è congedato senza manifestare o verbalizzare astio. Nel corso del trasferimento verso il servizio, l’ex ospite ha tuttavia deciso di allontanarsi volontariamente, esercitando un diritto che gli spettava pienamente essendo uomo libero, e ha abbandonato il veicolo e l’operatore che lo stava accompagnando. La comunità 4exodus esprime la propria vicinanza e solidarietà alla signora coinvolta e alla sua famiglia, augurandole una pronta guarigione. Rinnoviamo il nostro impegno quotidiano per la tutela delle persone, il rispetto delle regole e la promozione di percorsi di reinserimento sociale fondati su responsabilità, cura e sicurezza».
BERTOLASO: «FAREMO CONTROLLI SULLA STRUTTURA»
L’assessore regionale al Welfare, Guido Bertolaso, a margine della seduta di martedì del Consiglio regionale, ha risposto ai cronisti che gli chiedevano se verranno fatte delle verifiche sulla struttura del Varesotto dove era ospitato l’uomo per un percorso di recupero: «Devo vedere se la struttura è accreditata, ancora non lo so. Se lo è, chiaro che Ats farà i suoi controlli. Questo è un altro dei tanti problemi che abbiamo. Perché purtroppo questo genere di strutture, a stragrande maggioranza private, si posso permettere il lusso di buttare fuori qualcuno». «A livello pubblico – ha concluso – questo non può e non deve accadere. Anche lì va fatta una rivisitazione di questo genere di attività».
UN FATTO ANALOGO NEL 2015
Originario di Bergamo, era già stato arrestato nel 2015 per aver accoltellato in strada due pensionati a Villa di Serio e ad Alzano, nella Bergamasca. L’uomo, incensurato e in cura per problemi psichiatrici, aveva spiegato al magistrato di avere tentato di ucciderli come reazione al profondo stato di frustrazione che provava per la sua vita, che giudicava fallimentare. L’ex programmatore, era stato dichiarato parzialmente incapace di intendere e di volere e condannato nel 2016 a otto anni di carcere, più altri tre da scontare in una struttura psichiatrica. Zainetto sulle spalle, nella mano destra un sacchetto giallo fosforescente, indossava abiti sportivi e scarpe da ginnastica al momento dell’aggressione, ripresa dalle delle telecamere di sicurezza. Le immagini sono state diffuse dai militari dell’Arma per permetterne il riconoscimento. L’accusa è di tentato omicidio. Subito dopo aver colpito la donna si è allontanato lasciando nella schiena della sua vittima l’arma utilizzata, un coltello da cucina da 30 centimetri. Da una prima ricostruzione, non sono emersi collegamenti tra la vittima e l’aggressore.
I SOCCORSI
«L’ho vista ferita a terra, urlava e chiedeva aiuto – dice una collega in lacrime e sotto choc. È stato terribile». Una scena «agghiacciante» come l’hanno definita i passanti che, vedendo Anna Laura Valsecchi a terra in una pozza di sangue, hanno dato l’allarme. Avvertito dalle forze dell’ordine, qualche minuto dopo è arrivato in bicicletta anche il marito, che ha avuto giusto il tempo di vederla caricare dai sanitari del 118 nella ambulanza che si è poi allontanata a sirene spiegate.
LE INDAGINI
I carabinieri della compagnia Duomo hanno transennato la zona e la Scientifica ha iniziato a fotografare la scena del crimine a caccia di indizi. Numerose le testimonianze raccolte dai militari dell’Arma, anche se nessuno sembra avere visto il momento preciso in cui la donna è stata colpita. Altri militari hanno cominciato a raccogliere testimonianze anche se sembra che nessuno abbia visto il momento preciso in cui Anna Laura è stata colpita da quell’uomo con il volto scavato, con addosso un giubbetto tecnico da montagna e pantaloni scuri. Di moventi, per ora, non sembra ce ne siano: difficile quello di una persona che non ha ottenuto un finanziamento, visto che a Finlombarda la donna si occupa di “erogazione del credito”. I colleghi, interpellati dall’Arma, spiegano che non aveva potere decisionale. Non era il suo ruolo. Lei stessa ai soccorritori avrebbe detto: «Non so chi sia stato». Rimane l’ipotesi che l’aggressore abbia colpito a caso, come lo scorso anno a Chignolo d’Isola, in provincia di Bergamo, dove Sharon Verzeni è stata colpita a morte, senza motivo, mentre faceva jogging di sera, dal 31enne Moussa Sangare. Nelle prossime ore sarà compito degli inquirenti fare luce su quanto accaduto.
POLEMICHE SULLA SICUREZZA
Nel giorno della diffusione dell’Indice della Criminalità del Sole 24 Ore, che vede l’area metropolitana di Milano al primo posto per delitti denunciati all’autorità giudiziaria dalle forze di polizia nonostante un calo nel 2024 del 2%, è polemica politica sulla sicurezza. Parla di «una vicenda che ha turbato tutti noi», il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, mentre dall’apposizione di centrodestra arrivano critiche all’operato della giunta Sala. «Il ministro Piantedosi è di centrodestra – è la replica da sinistra –. Tocca a lui muoversi».
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