MUSICA IN LUTTO
Addio a Ornella Vanoni, l’omaggio di Mattarella e Fontana
Aveva 91 anni. Si è spenta nella sua casa di Milano a causa di un malore. Durante la Seconda guerra mondiale fu sfollata con la famiglia a Varese
Lutto nel mondo della musica. È morta nella serata di venerdì 21 novembre Ornella Vanoni. Aveva 91 anni. Si è spenta nella sua casa di Milano a causa di un malore. Secondo quanto si apprende, le sarebbe stato fatale un arresto cardiocircolatorio. Nata nel capoluogo lombardo il 22 settembre 1934, è stata tra le maggiori interpreti della musica leggera italiana.
Ornella Vanoni aveva 91 anni compiuti, ma già da tempo era un vero mito, rinato ultimamente grazie alla sua presenza fissa nelle domeniche di Che tempo che fa, dove esprimeva la sua simpatia, la sua intelligenza, il carattere libero e la bellezza che l’avevano sempre contraddistinta, senza freni. Un mito è sempre stata, infatti, e non perché fosse un’irraggiungibile figura avvolta nel mistero ma proprio per la sua capacità di essere presente sulla scena da poco meno di settant’anni con la sua pirotecnica personalità, la sua classe d’artista e una incredibile carriera così ricca di incontri con personaggi formidabili da sembrare un romanzo. Non è un caso che è stata fino all’ultimo giorno una ricercatissima ospite dei programmi televisivi, per gli aneddoti che raccontava, per la sua imprevedibilità e la totale indifferenza nei confronti del politicamente corretto e delle regole del galateo televisivo. Per il suo novantesimo compleanno si era fatta un regalo, incidendo “Ti voglio” con Elodie e ditonellapiaga e poi anche “Diverse”, un nuovo progetto discografico per BMG. Per poi realizzare con Pacifico, “Vincente o perdente”, un diario sentimentale più che un’autobiografia di 90 spettacolari anni di vita.
Un’avventura umana e artistica nata all’insegna della straordinarietà. Lei, figlia della ricca borghesia milanese, fu sfollata con la famiglia a Varese durante la Seconda guerra mondiale, ricordava in un’intervista del settembre 2024 al Corriere della Sera. A vent’anni diventa la ragazza della Mala, nell’ambiente del Piccolo, gioiello di quella Milano che viveva la stagione in cui insegnava al mondo una nuova idea di Cultura. Con grande scandalo dei bempensanti, Ornella diventa la compagna di Giorgio Strehler che, con un’intuizione geniale e la complicità di personaggi come Dario Fo, Fausto Amodei, Fiorenzo Carpi e Gino Negri, le cuce addosso un repertorio entrato nella storia: “Le canzoni della Mala”, opera di fini intellettuali ma presentate come frutto di ricerca su antichi manoscritti di ballate popolari. Nascono capolavori come “Ma mi” e “Le mantellate”. Uscita dal sodalizio con Strehler e l’ambiente del Piccolo, la Vanoni entra in contatto con la prima vera generazione di cantautori, la Scuola Genovese: nasce l’amore con Gino Paoli immortalato da una delle più belle canzoni della storia della musica italiana, “Senza fine”. Con Gino Paoli sono rimasti amici tutta la vita, i loro concerti insieme sono stati un grande spettacolo e un grande divertimento per l’incontro-scontro di due personalità così forti. Da quel momento, entrata nell’universo della canzone, trova un registro espressivo unico, lontano dalle convenzioni melodiche che le permette di spaziare dalle cover di Roberto Carlos, “L’appuntamento” a quelle della Piaf, “L’albergo a ore”, o di Tammy Wynette, “Domani è un altro giorno” fino a quell’intuizione geniale di Sergio Bardotti che le fa incidere “La voglia la pazzia l’incoscienza e l’allegria” con Vinicius De Moraes e Toquinho, canzoni scritte da Jobim e Chico Buarque, un album storico che ha contribuito alla popolarizzazione della musica brasiliana in Italia. La sua sensualità e la sua eleganza raffinata contribuiscono alla creazione di un’interprete dalle caratteristiche uniche nel nostro panorama, un’artista naturalmente votata a un respiro internazionale che ha collaborato praticamente con tutti i più grandi autori e artisti italiani, Lucio Dalla e Fabrizio De André compresi e che è stata anche la prima donna a vincere il Premio Tenco per il “miglior cantautore” perché nel frattempo aveva anche cominciato a scrivere le canzoni. La prova di una creatività fuori dagli schemi tradizionali è “Ornella &...”, un album registrato a metà degli anni ‘80 a New York, dopo che aveva più volte collaborato con Gerry Mulligan, con artisti del calibro di Gil Evans, Herbie Hancock, George Benson, i fratelli Michael e Randy Brecker, Ron Carter, che rappresenta un’altra pagina memorabile della discografia italiana, insieme a un canzoniere che fa parte della memoria collettiva.
La grandezza di Ornella Vanoni sta nel suo essere riuscita a non perdere mai il contatto con la realtà musicale, al di là delle mode e del susseguirsi dei trend, evitando al tempo stesso il pericolo di essere soltanto un classico con una vitalità straordinaria e una consapevolezza superiore che viene da una vita memorabile. Fino all’ultimo giorno, quando si è spenta, all’improvviso nella sua casa milanese.
«MAI BANALE»
«Versatile e mai banale con le sue canzoni ha scritto la storia della musica italiana. Un’artista che ha rappresentato in maniera forte e indelebile Milano in tutti i suoi aspetti». Così il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, ricorda Ornella Vanoni. «Numerose le sue canzone che collego a un ricordo personale. Su tutte citerei “Senza fine”», conclude Fontana.
«CAMERA ARDENTE A PALAZZO MARINO»
«Abbiamo offerto alla famiglia» di Ornella Vanoni, «la possibilità di fare la camera ardente a Palazzo Marino o al Piccolo Teatro, ovviamente è una scelta che spetta alla famiglia ma se decidessero per una di queste due soluzioni ci attiveremmo immediatamente». Lo ha detto il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, a margine di un appuntamento parlando della scomparsa della cantante.
«Secondo me sarebbe una cosa giusta percé un omaggio dei milanesi a Ornella Vanoni ci starebbe», ha aggiunto. Sala ha poi ricordato l’ultima volta che ha visto la cantante: «Ci siamo visti parecchie volte durante la mia esperienza da sindaco, l'ultima dopo la laurea honoris causa. Non ero a Milano e non ero potuto andare e quindi l’ho invitata - ha concluso - e l’ho accolta sulla porta dicendole, “buongiorno dottoressa”, amava sempre scherzare».
Infine Sala ha spiegato che «vedremo» poi come fare a ricordarla, «perché è stata una grande, nella storia artistica di Milano e non solo».
MATTARELLA: «INTERPRETE RAFFINATA»
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha espresso il suo «cordoglio per la scomparsa di Ornella Vanoni, intellettuale, artista colta e versatile, interprete raffinata di canzoni che hanno lasciato un segno profondo nella storia della musica leggera non solo italiana».
© Riproduzione Riservata


