TRAGEDIA DI COCQUIO
Addio a Pierluigi Talamona, morto in sella alla sua bici
Renzo Oldani: «Era un ciclista esperto e meticoloso»

Stava tornando a casa, a Inarzo, dopo l’ennesimo allenamento in sella alla sua amata bicicletta, con cui macinava migliaia di chilometri l’anno. Ma sulla sua strada ha trovato un’auto che aveva invaso la corsia opposta e che non gli ha lasciato scampo.
Pierluigi Talamona, 77 anni, una passione per il ciclismo che lo ha portato a vincere titoli in giro per il mondo, è morto nello scontro frontale tra la sua due ruote e una Fiat 500 L, poco prima delle 17.30 di ieri sulla Sp 1, non lontano dalla rotonda all’incrocio con la variante della Provinciale 1 e la Statale 394, al confine con Gavirate. Troppo gravi le le lesioni riportate nel violento impatto: il medico del 118 ne ha potuto soltanto constatare il decesso.
Per quale motivo la donna di 64 anni al volante della vettura abbia sbandato verso sinistra, invadendo completamente l’altra corsia, mentre percorreva la salita in direzione di Cocquio è ancora da chiarire. Forse un colpo di sonno. Oppure un malore? Una distrazione? Lo stabiliranno gli accertamenti dei carabinieri della Stazione di Besozzo, che su disposizione della Procura di Varese hanno sequestrato i due veicoli, ma anche il telefono della signora. È la prassi in questi casi, così come sottoporre il conducente all’alcoltest, che ha dato esito negativo. L’automobilista, che all’arrivo dei soccorritori era ancora nell’abitacolo, sotto choc, è stata denunciata a piede libero per il reato di omicidio stradale.
Quel che è certo è che Talamona, che scendeva verso il lago di Varese, non è riuscito a evitare l’auto: si è schiantato contro il muso della 500 L e ne ha sfondato il parabrezza, per poi finire a terra, dove il personale di ambulanza e automedica del 118 lo ha trovato privo di sensi.
Moglie e figlia della vittima hanno ricevuto la tragica notizia in vacanza in Turchia: stavano infatti partecipando a un tour della Cappadocia, e ora stanno per tornare in Italia. Talamona era rimasto a casa e ne aveva approfittato per allenarsi per la prossima gara. Tesserato per la Società Ciclistica Alfredo Binda, aveva partecipato a moltissime corse su sterrato, con la sua bici gravel, finendo spesso sul podio. E proprio al Mondiale Gravel del 2023, in Veneto, aveva conquistato il titolo iridato nella categoria 75-79 anni, dopo aver trionfato nell’Europeo in Belgio. «Siamo tutti scioccati - commenta Renzo Oldani, numero uno della “Binda” - Pierluigi era un ciclista esperto, molto meticoloso e attento al fisico». Aveva partecipato, nel 2016, alla Transcontinental Race, gara di ben quattromila chilometri con partenza in Belgio e arrivo in Turchia.
«Siamo devastati», dice un commosso Fabrizio Montonati, sindaco di Inarzo, dove tutti conoscevano Talamona non solo per il suo amore per il ciclismo ma anche perché era impegnato nel centro sociale, di cui era presidente.
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