GUERRA
Anche un legnanese sul treno bombardato in Ucraina
Il racconto di Enrico Gussoni, presente sul convoglio di Leopoli

Momenti di paura per i 110 attivisti italiani del MEAN, il Movimento Europeo Azione Nonviolenta, che nella notte tra il 4 e il 5 ottobre hanno visto il proprio treno bloccato nella zona di Leopoli dall’ennesimo attacco aereo russo.
Tra gli attivisti a bordo del treno, che stanno tutti bene e sono ormai usciti dall’Ucrain, anche il legnanese Enrico Gussoni. «Leopoli ieri è stata colpita duramente (oltre che vigliaccamente e terroristicamente, ma si sapeva) mentre passava il nostro treno. I colpi sono caduti a qualche chilometro. Abbiamo sentito le esplosioni, visto i bagliori, sentito i colpi della contraerea coi suoi traccianti, avvertito il ronzio dei droni - ha scritto il capo scout sui suoi social -. La guerra, intuita, presente sullo sfondo di questi giorni, ci si è palesata all’ultima tappa con quei suoni e quelle visioni».
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