IL CASO
Minaccia, insulta, danneggia: incubo al bar
Bar Susy di Arsago Seprio sotto tiro: un’altra mattina di minacce e violenza del molestatore abituale
Si trova all’interno del locale, all’improvviso solleva la sedia e minaccia urlando la titolare. Ancora: all’esterno urla e mima il gesto di tagliare la gola. Non è finita, perché nel parcheggio prende a pugni l’auto davanti al bar. È la cronaca di uno spaccato di sei mesi di inferno per il Bar Susy di Arsago Seprio. I titolari sono esasperati e disperati e non sanno più a chi rivolgersi dopo spaccate, aggressioni, urla e minacce. L’ultima volta ieri mattina con momenti di tensione altissimi, insulti e minacce.
Caso noto
E ieri anche i titolari hanno perso la testa, poi rammaricandosi di ciò. «Siamo sfiniti, non sappiamo più a chi rivolgerci», dicono. «Tutti sanno tutto, il caso è noto da mesi. Questa persona si sente libera di agire». E, mentre lo spiegano, mostrano una serie di video con assalti, liti e molestie. L’uomo minaccia, strattona, rende il clima all’interno del locale molto teso. Per poi prendere a pugni le auto in sosta.
Evidenti fragilità
«Qui manca la serenità, eppure questo è un bar pensato per le famiglie». Ci lavora una donna e la sua famiglia vive grazie all’attività che, però, per un certo periodo è stata chiusa a causa della presenza di quest’uomo. Una persona con evidenti fragilità e difficoltà di relazione. Nei mesi scorsi, prima aveva pestato l’autista che consegnava le brioche di pasticceria al mattino per le colazioni, poi aveva iniziato a dormire davanti all’ingresso.
Troppi mesi
A parlare, ora, è il marito della titolare del Bar Susy. «Questa vicenda ci leva il sonno, la tranquillità e la lucidità», dice. «Ormai sono troppi mesi che combattiamo e subiamo: cosa abbiamo fatto di male?». Racconta anche di aver esagerato un po’, passando dalla parte del torto. «Non so più cosa fare, perché sono esasperato», ammette, calmatosi e consapevole di aver sbagliato. Riferisce che nei mesi scorsi c’erano stati incontri tra forze dell’ordine e Comune sul personaggio. «Da tempo ci domandiamo perché si permettano queste cose», si chiede.
Enorme ingiustizia
Il marito della titolare, a partire dal giugno scorso, ha fronteggiato prima una spaccata con danni per migliaia di euro alle vetrine che sono state cambiate, quindi un’ escalation di violenza, minacce e insulti. Non c’è stato verso, in nessun modo di smuovere la persona dall’area del bar. «Fa scappare i clienti, litiga, è molesto diventa anche violento». Tra le ultime parole registrate le minacce con segno di coltello alla gola. «Qualcuno ci deve dire come dobbiamo comportarci. Questa persona non è gradita nel nostro bar: spaventa mia moglie, spaventa i clienti. Non permette di lavorare con serenità. Stiamo subendo una enorme ingiustizia».
Anni di sacrifici
Il bar è aperto da poco più di un anno. È il frutto di 25 anni di sacrifici: un sogno che Susy, dopo anni di lavoro tra Cassano e Gallarate, ha realizzato ad Arsago. Conclude la coppia: «Chiediamo solamente di poter lavorare con serenità, accogliere i clienti in un ambiente che trasmetta gioia e serenità. Come è possibile fare colazione, poter servire mamme e bambini e in generale i clienti venendo interrotti e molestati?».
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