ROMA
Bankitalia, 'imprese meno pessimiste, ma il 32% teme i dazi'

(ANSA) - ROMA, 08 LUG - I giudizi delle imprese sulla
situazione economica generale nel secondo trimestre dell'anno
"sono rimasti nel complesso sfavorevoli, ma si è ridotto
sensibilmente il saldo negativo tra valutazioni di miglioramento
e di peggioramento". Le prospettive sull'andamento della domanda
corrente "sono tornate positive per la prima volta dopo tre
trimestri, sospinte principalmente dalla componente interna". Ma
questo non fuga i timori sul futuro: "il 32 per cento delle
imprese della manifattura e il 12 per cento di quelle dei
servizi hanno segnalato ripercussioni negative riconducibili
agli annunci e all'applicazione dei dazi statunitensi".
E' quanto riporta l'indagine sulle aspettative di inflazione
e crescita realizzata dalla Banca d'Italia realizzata su un
campione di imprese con oltre 50 dipendenti.
La Centrale Rischi, che raccoglie e gestisce dalle banche le
informazioni sui clienti che hanno rimborsato o meno i prestiti,
consente un risparmio in termini di minor costo sui crediti alle
imprese di 1 miliardo di euro all'anno. E' quanto emerge
dall'anaisi della Banca d'Italia 'Nota di Stabilità Finanziaria
e Vigilanza'. In particolare, l'analisi econometrica quantifica
un calo medio (o una minor crescita) del costo del credito
compreso tra un minimo di 21 e un massimo di 40 punti base nei
trimestri successivi all'inclusione nella base dati. Si tratta
di una riduzione del costo del credito di 15 punti base - al
totale dei prestiti bancari alle imprese, ottenendo così un
risparmio annuo in termini di minori oneri finanziari pari a
quasi 1 miliardo di euro. Stima giudicata peraltro
'conservativa' perchè non include i finanziamenti alle famiglie.
Si tratta quindi di "significativi benefici economici per il
sistema nel suo complesso" e "per la clientela meritevole che
rappresenta oltre il 95 per cento delle famiglie e delle imprese
censite nel sistema". La Centrale rischi, nata negli anni '60 e
gestita dalla Banca d'Italia, permette alle banche di accedere
alla 'storia creditizia' dei clienti. Alla centrale vengono
segnalati mensilmente dai partecipanti i crediti di importo
superiore ai 30.000 euro. La soglia si riduce a 250 euro per i
crediti classificati in "sofferenza". Tutti i debitori segnalati
possono esercitare gratuitamente il diritto di accesso ai propri
dati registrati nella Centrale. (ANSA).
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