LA SENTENZA
Multe, proventi e ammanchi: assolto il sindaco di Brenta, condannato l’ex comandante
Due anni e 10 mesi a Bezzolato per peculato. Ballardin estraneo ai fatti: assoluzione nel merito nonostante la prescrizione

È arrivata oggi, martedì 7 ottobre, la sentenza del processo che per oltre dieci anni ha visto sotto accusa l'ex comandante della Polizia locale del Medio Verbano, Ettore Bezzolato, e il sindaco di Brenta Gianpietro Ballardin, all'epoca presidente del consorzio intercomunale. Il collegio presieduto dal giudice Stefania Brusa ha condannato Bezzolato a due anni e dieci mesi di reclusione per peculato, mentre Ballardin è stato assolto nel merito, nonostante i fatti contestati risultassero ormai prescritti. Le motivazioni saranno depositate entro novanta giorni.
LA GESTIONE DELLE MULTE
La sentenza chiude, almeno per quanto riguarda il primo grado di giudizio, una vicenda che aveva travolto i vertici del consorzio di polizia locale nato per coordinare i servizi tra diversi comuni del Medio Verbano. Al centro del procedimento, la gestione dei proventi delle multe e della cassa economale dell'ente. Secondo la ricostruzione dell'accusa, l'ex comandante Bezzolato, difeso dall'avvocato Fabio Margarini, avrebbe trattato il denaro proveniente da alcuni servizi di vigilanza come "cosa propria", adottando una gestione "promiscua" delle somme e una contabilità "disordinata", fino a generare un ammanco di circa 23mila euro. Per lui il pubblico ministero Lorenzo Dalla Palma aveva chiesto tre anni di condanna, limitatamente al peculato, mentre aveva escluso la responsabilità per falso e concussione. Diversa la posizione di Ballardin, che per quella vicenda era finito anche agli arresti nel 2015.
BALLARDIN ESTRANEO
Il sindaco di Brenta, difeso dall'avvocato Marco Mainetti, era accusato di falso e favoreggiamento per la dichiarazione relativa a una busta contenente 1.622 euro, somma che secondo l'accusa sarebbe stata "ritrovata" successivamente per giustificare un ammanco. Una ricostruzione che la Procura aveva già ritenuto priva di fondamento nella precedente udienza, tanto da chiedere l'assoluzione nel merito di Ballardin, pur in presenza della prescrizione. Oggi il Tribunale ha accolto questa linea, riconoscendo la totale estraneità del primo cittadino ai fatti. «Sono stati dieci anni di sofferenza per niente», aveva detto Ballardin al termine dell'ultima udienza prima del verdetto, ricordando come l'inchiesta lo avesse segnato personalmente e politicamente: «I sindaci che dovevano sostenermi non lo hanno fatto. E mi è mancata la solidarietà del mio partito (il Pd, ndr)».Per Bezzolato, invece, la condanna riguarda solo il peculato legato, secondo le accuse, alla gestione dei fondi delle sanzioni e delle prestazioni extra dei vigili per sagre e feste. «Sono vittima di errori da omissione di controllo», si era difeso Bezzolato in aula.
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