LA DENUNCIA
La pendolare non vedente lasciata sola ai binari
Le lacune del servizio assistenza in stazione, il rischio corso, l’intervento del capotreno: il racconto di una donna di Busto Arsizio
E’ una pendolare. Non vede, ha bisogno di assistenza quando si sposta col treno. Ma accade che venga lasciata sola. Abbandonata sulla banchina della stazione delle Fnm a Busto Arsizionell’attesa che l’addetto all’assistenza si ricordi di andare a prenderla. Succede la sera, quando è già buio. Non va meglio al mattino presto, per la partenza delle 6.30, quando l’addetto si dimentica che deve accompagnarla al binario per prendere il treno. Antonella Tripano, 49 anni, residente a Busto Arsizio, è cieca. E ha bisogno di assistenza per poter usufruire delle ferrovie.
Evitato il peggio
Non solo: deve programmare con tre giorni di anticipo il trasporto con Trenord che garantisce il servizio. «Ma non sempre fila tutto dritto», racconta alla Prealpina, ieri pomeriggio, facendo un giro alla stazione di via Vincenzo Monti. «La situazione sta peggiorando e la sera inizio ad avere paura, anche alla luce di un episodio recente. Ho evitato il peggio anche grazie all’intervento del capotreno». La donna non può vedere chi le si avvicina, ma ha tutti i sensi ben attivi e sente bene sia odori che voci, accenti e parlate. Ha intuito il pericolo. «La persona che avrebbe dovuto attendermi al binario non c’era, quindi sono rimasta ferma in attesa. Quando ho sentito la voce di un uomo che mi ha detto: “Ti accompagno io”, mentre mi stava mettendo le mani addosso. C’era ancora il treno e sono riuscita a bussare e fare rumore sul vetro per attirare l’attenzione, così mi ha soccorsa il capotreno che ha preferito restare con me in attesa che venissero a darmi assistenza».
Angelo custode
Non sempre la situazione è così disastrosa. Ci sono anche addetti all’assistenza premurosi e puntuali. Uno di questi è il signor Nunzio che le persone con disabilità definiscono un vero e proprio angelo custode. «Da qualche tempo, però, abbiamo problemi con alcuni addetti: accade pure che non si presentino al mattino, tanto da dover chiamare l’assistenza da Saronno che immediatamente si attiva e manda qualcuno, purtroppo però nel frattempo perdiamo il treno».
L’articolo completo sulla Prealpina di lunedì 24 novembre
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