LA PRESA DI POSIZIONE
Busto, il sindaco difende la “pres”
Antonelli spende parole a favore di PatriziaTesta dopo gli attacchi dei tifosi: «Abbiamo una squadra grazie a lei»
È pioggia di luci biancoblù in viale Alfieri a Busto Arsizio: sono state accese ieri pomeriggio, domenica 23 novembre, le “Pro Patria Falls”, la suggestiva installazione luminosa che ricopre la facciata del Banfi Centro Stampa. Applausi a scena aperta per la cascata luminosa con lo stemma della Pro Patria al centro.
L’intervento
E il sindaco Emanuele Antonelli ha colto l’occasione per stigmatizzare i cori degli Ultras contro la presidentessa Patrizia Testa: «Da dieci anni il vero Babbo Natale è Patrizia: dona tutto l’anno per una squadra che, senza di lei, non esisterebbe più – le parole del sindaco -. Sogno che la prossima volta i tifosi comprino la società, così poi si fischiano da soli. Non parlo degli ultras, ma degli altri». A tenere banco nell’intervento del sindaco è stata dunque la contestazione che una parte della tifoseria ha riservato venerdì sera alla “Pres” durante il match contro la Pergolettese (vinto 3-1 dalla Pro Patria). Cori che il primo cittadino non ha per nulla gradito: «Vannacci non mi piace, ma è proprio vero che il mondo va al contrario – ha sottolineato Antonelli -: si critica una presidentessa che da dieci anni permette a Busto di avere una squadra professionistica. La prossima volta se la comprino certi tifosi la Pro Patria, così si fischiano da soli. A quel punto fischierei anch’io».
Amarezza
La presidente Testa ha ringraziato il sindaco («Come me persona del fare») e non ha nascosto la propria amarezza per i cori con cui gli ultras l’hanno invitata a vendere la società: «Ho visto con i miei occhi che una parte della tribuna ha applaudito quei cori – le parole di Patrizia Testa -. Questo fa male, perché si mette in dubbio l’amore che ho per questi colori. Si calpesta il mio dna. Sono diventata tifosa della Pro Patria a quattro anni, quando Helmut Haller mi prese in braccio in occasione di Pro Patria-Juventus». Anche l’avvocato Rosanna Zema, rappresentante del 49% della società, ha sottolineato «come si debba avere riconoscenza per tutto quello che Patrizia ha fatto e continua a fare: se non ci fosse lei, non saremmo qui a parlare di Pro Patria».
Delegazione
L’accensione delle luci biancoblù ha attratto tanta gente in viale Alfieri 22, davanti al Banfi Centro Stampa. Con i padroni di casa Laura Banfi e Giovanni Carozza, e il cerimoniere Emanuele Gambertoglio insieme alla mascotte Tigrotto1919, c’era una foltissima rappresentanza dell’amministrazione comunale (oltre al sindaco, il vicesindaco Luca Folegani, la presidente del consiglio comunale Laura Rogora, gli assessori Chiara Colombo, Matteo Sabba, Alessandro Albani, Manuela Maffioli, i consiglieri Tallarida, Geminiani, Marra, Verga), la sindaca di Lonate Pozzolo Elena Carraro (tifosa biancoblù) e una nutrita delegazione di giocatori della Pro Patria, composta dal capitano Davide Ferri, Nando Mastroianni, William Rovida, Mattia Motolese, Alessandro Orfei, Matteo Zamarian, Matteo Viti. Presenti anche mister Leandro Greco con il vice Daniele Dessena e il collaboratore Beppe Le Noci, la vicepresidente Stefania Salmerigo, il d.s. Sandro Turotti, il segretario Cristian Moroni, il team manager Beppe Gonnella, il capo del settore giovanile Giovanni Giovanditti e la responsabile comunicazione Martina Crosta.
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