DUEMILALIBRI
Carofiglio e il compito della letteratura: «Dire la verità»
Lo scrittore pugliese a Gallarate per presentare il suo ultimo libro “Con precise parole. Manuale di autodifesa civile”
«Lo scrivere in generale è esporsi nei confronti delle parole usate per raccontare le storie, il compito della letteratura è dire la verità. Realtà e verità sono cose diverse: si possono raccontare fatti realmente accaduti mentendo e raccontare cose che non sono accadute e non potrebbero accadere, ma dicendo la verità su quel pezzo di relazione umana che abbiamo scelto di raccontare». E fa l’esempio della “Metamorfosi” di Kafka, con la trasformazione in scarafaggio di Gregor Samsa, Gianrico Carofiglio, per spiegare il concetto per cui, pur descrivendo un fatto non realistico, «dice la verità su quel segmento della dimensione umana, sulla dimensione dolorosa di certi rapporti familiari. La verità che dice questa storia apparentemente assurda è molto più potente di libri che dicono la realtà su quei rapporti».
LA PRESENTAZIONE A DUEMILALIBRI
Nel presentare venerdì pomeriggio – 14 novembre –, nella Sala Arazzi del Maga di Gallarate per il festival Duemilalibri il suo “Con precise parole. Manuale di autodifesa civile” (Feltrinelli), Carofiglio parla del potere delle parole e dell’uso che ne facciamo in ogni situazione, nella politica, nel campo giuridico, in quello burocratico o aziendale. E anche nella letteratura. «La letteratura – aggiunge – è una ricerca dell’oscurità, scrivere un romanzo è muoversi in una stanza buia alla ricerca di un’uscita che sai che c’è, ma non sai se troverai, ma per fare questo in modo efficace bisogna avere un maneggio responsabile delle parole». Spazio è stato dato anche alla comunicazione politica, al potere del linguaggio anche quando è purtroppo usato in maniera manipolatoria e di propaganda. Una situazione, quella della manipolazione, che però sfortunatamente a volte è anche in altri ambiti della vita quotidiana.
L’IMPORTANZA DELLA CONSAPEVOLEZZA
Ma prima di tutto, prima di entrare in tutti questi dettagli del suo libro, proprio in apertura dell’incontro, quello che Carofiglio ha sottolineato e che in qualche modo è stato un concetto sotteso a ogni analisi, è l’importanza della consapevolezza. «Si è cittadini perché si è consapevoli – le parole con cui ha aperto l’incontro con il pubblico in una Sala Arazzi sold out –, se non si è consapevoli si è sudditi» e dunque più facilmente preda della manipolazione.
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