LA STORIA
Da Cassano a Pietrelcina, il pettine di Padre Pio
L'oggetto ora è diventato una reliquia del santo

Lo chiamavano «Bilaj» e così Andrea Guenzani, una volta tornato dall’Argentina nel 1875, aveva deciso di incidere proprio quel soprannome, come una firma, sui pettini che avrebbe prodotto nell’azienda che aveva messo su a Cassano. Quelle poche lettere che ancora si leggono sugli oggetti usciti per decenni dalla sua fabbrica, a distanza di tanti anni sono la prova che viene dal pettinificio cassanese della famiglia Guenzani il pettinino che fu di Padre Pio e che oggi si trova conservato come una reliquia del santo di Pietrelcina nella chiesa di Maria Santissima in Sant’Anna di Montemiletto, in provincia di Avellino.
LA RICOSTRUZIONE
La scoperta che collega Cassano Magnago al frate venerato in tante parti del mondo e divenuto santo è di queste ultime settimane. È avvenuta quasi per caso. L’oggettino d’uso quotidiano che fu di Padre Pio era stato conservato per quasi settantant’anni dalla famiglia Colletti. Nel 1953 il santo lo fece avere a Giovanni Colletti, un avvocato che seguì le pratiche della Casa sollievo della sofferenza dove operò il religioso, e solo pochi anni fa il pettine è stato donato dal figlio di Giovanni, Domenico, nelle mani del parroco di Montemiletto e dell’arcivescovo di Benevento. La ricostruzione del collegamento con Cassano è figlia dell’intraprendenza di un architetto foggiano, Dario Zingarelli, che lo scorso mese di aprile ha scritto all’attuale titolare del pettinificio che è ancora attivo in via Bonicalza, Vittorio Guenzani, il quale insieme con la mamma Maria Rosa e i familiari porta avanti l’attività avviata da Andrea.
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