PECHINO
Dalai Lama esclude la Cina dal riconoscimento del suo successore
(ANSA) - PECHINO, 02 LUG - L'istituzione del Dalai Lama
continuerà e "il processo di riconoscimento" di una nuova
massima autorità spirituale del Buddismo tibetano "sarà di
esclusiva competenza dei membri del Gaden Phodrang Trust,
l'Ufficio di Sua Santità il Dalai Lama", l'unico "ad avere
l'autorità di riconoscere la futura reincarnazione". Il XIV
Dalai Lama, Tenzin Gyatso, nella dichiarazione odierna, ha
ribadito che "nessun altro ha la stessa autorità per interferire
in questa questione", escludendo qualsiasi ruolo di Pechino. E
quest'ultima invece risponde affermando che il successore del
Dalai deve essere "approvato dal governo centrale" cinese, come
ha detto la portavoce del ministero degli Esteri Mao Ning. "La
reincarnazione del Dalai Lama, del Panchen Lama e di altre
grandi figure del Buddismo devono essere scelte per estrazione a
sorte da un'urna d'oro e poi approvate dal governo centrale", ha
aggiunto Mao.
Il Dalai Lama ha fornito le indicazioni sulla successione a
pochi giorni dal suo 90mo compleanno, che cade il 6 luglio, dal
suo esilio in India, dove si è rifugiato dall'età di 23 anni, da
quando l'Esercito popolare di liberazione piegò la rivolta
armata in Tibet contro i comunisti di Mao Zedong nel 1959. La
vicenda del successore è motivo di inquietudine per Pechino
perché Tenzin Gyatso nel suo nuovo libro pubblicato a marzo
('Voice for the Voiceless') ha scritto che il suo successore
nascerà fuori dalla Cina, nel "mondo libero", quando in
precedenza aveva detto che avrebbe potuto reincarnarsi fuori dal
Tibet, forse in India. (ANSA).
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