MILANO
Davide Leone, per Bpm non si potrà offrire meno di Orcel

(ANSA) - MILANO, 29 LUG - Qualunque operazione che dovesse
coinvolgere Banco Bpm non potrà prescindere dalla valutazione
fatta da Unicredit, che rappresenterà una base di partenza per
chiunque vorrà convolare a nozze con Piazza Meda. E' quanto
afferma all'ANSA Davide Leone, fondatore dell'asset manager
Davide Leone & Partners, importante azionista di Banco Bpm.
"Sarà ben accolta qualsiasi operazione strategicamente sensata,
sperabilmente in accordo con il governo, ma la valutazione di
Bpm non deve essere inferiore all'offerta di Unicredit
altrimenti i soci sarebbero danneggiati e il cda andrebbe in
contraddizione con le decisioni già prese", spiega.
Leone mette in luce come anche oggi, dopo la fine dell'ops di
Unicredit, "il prezzo in Borsa di Bpm è superiore al valore
dell'offerta. Il mercato, dunque, è d'accordo con la valutazione
del cda di Bpm, secondo cui la banca vale di più di quanto
offerto di Unicredit. Questa valutazione unanime del consiglio,
confermata dal mercato, è un precedente imprescindibile per il
futuro".
Per questa ragione "se il cda di Banco Bpm decidesse di
rinunciare a un piano stand alone di discreto successo, che noi
da anni supportiamo, per combinarsi con un altro istituto, non
potrebbe mai accettare una valutazione inferiore a quella di
Unicredit".
Leone suggerisce "prudenza" quanto a una possibile
integrazione con Mps, la cui valutazione non potrà prescindere
dalla conclusione dell'offerta del Monte su Mediobanca. "Come si
fa a conoscere la valutazione di Mps senza sapere quante azioni
Mediobanca avrà? Ci sono molteplici scenari da meno del 35% a
sopra il 66,7%. A seconda di quale sarà l'esito finale la
valutazione di Mps può oscillare tra i 9 e i 24 miliardi".
Ragion per cui "non si possono fare i conti prima dell'8
settembre", data di conclusione dell'operazione su Piazzetta
Cuccia.
Quanto al Credit Agricole, primo azionista del Banco in
attesa dell'ok della Bce per superare la quota del 20%, Leone lo
definisce "una impresa seria che agisce legittimamente". "Nelle
operazioni straordinarie vige il principio di parità di
trattamento di tutti gli azionisti quindi mi aspetto che
qualunque sia l'operazione straordinaria tutti gli azionisti,
incluso l'Agricole, siano trattati in modo eguale". (ANSA).
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