ROMA
Fao, il degrado del suolo danneggia 1,7 miliardi di persone
(ANSA) - ROMA, 03 NOV - Circa 1,7 miliardi di persone vivono
in aree dove le rese agricole sono in calo del 10% a causa del
degrado del suolo di origine umana, una crisi pervasiva e
silenziosa che sta minando la produttività agricola e
minacciando la salute degli ecosistemi globali. A lanciare
l'allarme il il rapporto "Lo Stato dell'alimentazione e
dell'agricoltura (Sofa 2025)" della Fao, precisando che il
fenomeno non è solo una questione ambientale ma ha un impatto
sulla produttività, sui mezzi di sussistenza rurali e sulla
sicurezza alimentare e quindi su povertà, fame e malnutrizione.
Tra le persone più vulnerabili, il rapporto indica 47 milioni di
bambini sotto i 5 anni che soffrono di arresto della crescita,
mentre in numeri assoluti, i paesi asiatici sono i più colpiti
sia per il loro debito di degrado accumulato sia per le loro
elevate densità di popolazione.
Il degrado del suolo, che colpisce le aziende agricole di
tutte le dimensioni, è il risultato di una combinazione di
fattori, come l'erosione e la salinizzazione del terreno e
pressioni di origine umana che sono sempre più dominanti; di
rilievo la deforestazione, l'eccessivo pascolo e le pratiche di
coltivazione e irrigazione insostenibili. Per misurare il
degrado il rapporto applica un approccio basato sul debito,
confrontando i valori attuali di carbonio organico del suolo,
erosione e acqua, con le condizioni che esisterebbero senza
l'attività umana. Eppure, il rapporto offre anche speranza:
invertire solo il 10% del degrado di origine umana sui
seminativi, adottando pratiche di gestione sostenibile del
suolo, potrebbe ripristinare una produzione sufficiente per
nutrire ulteriori 154 milioni di persone ogni anno. Per
raggiungere questo obiettivo, Sofa chiede strategie di uso del
suolo e interventi politici integrati, comprese misure normative
come i controlli sulla deforestazione, programmi basati su
incentivi e meccanismi di condizionalità incrociata che
collegano i sussidi ai risultati ambientali. (ANSA).
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