PREVENZIONE E CONTRASTO
Le donne e la violenza economica: serve una rete preventiva
Convegno a Varese promosso da Banca Generali: “Discriminazione economica e parità di genere: tra diritti negati e strumenti di riscatto”

Il 49% delle donne dichiara di aver subito violenza economica almeno una volta nella vita, un dato che saliva al 67% tra le donne separate o divorziate, secondo un’indagine condotta da WeWorld. Al contempo, secondo gli ultimi dati Eurostat, le donne lavoratrici nell’UE guadagnano in media il 12% in meno all’ora rispetto agli uomini. Alcuni numeri che danno la misura di quanto la discriminazione e la violenza economica siano alcune delle forme più persistenti di disuguaglianza di genere.
Un fenomeno su cui Banca Generali ha acceso i riflettori a Varese con il convegno “Discriminazione economica e parità di genere: tra diritti negati e strumenti di riscatto”, svoltosi il 1° ottobre presso il palazzo comunale di Varese, in collaborazione con l’associazione Anemos Italia odv e Fidelity International. L’evento, patrocinato dal comune di Varese e nato dall’iniziativa dei private banker della filiale varesina di Banca Generali Private (in particolare attraverso l’impegno dell’executive manager Mario Comelli e delle private banker Nicoletta Marialuisa Eumei ed Enrica Cattaneo), ha approfondito i temi di fronte a una platea qualificata.
Il convegno che ha visto la partecipazione del sindaco di Varese, Davide Galimberti, si è aperto con i saluti istituzionali dell’assessore ai servizi educativi e parità di genere del comune di Varese, Rossella Di Maggio, a cui sono seguiti gli interventi di Comelli e Anna Marsella, presidente Anemos Italia.
Cuore del convegno è stata la tavola rotonda che ha coinvolto Anna Danesi, Consigliera della parità della provincia di Varese; Grazia Biondi, Presidente dell’associazione Manden, Paola Lanza, Presidente dell’Associazione Giuriste di Varese, Paola Biavaschi, Professoressa e Delegata Pari Opportunità dell’Università Insubria e Giuseppe Parlà, sales associate director di Fidelity International.
PREVENZIONE E CONTRASTO
I partecipanti hanno offerto spunti sulle numerose sfaccettature del tema, tra cui le iniziative di prevenzione e contrasto al fenomeno, a cominciare dal lavoro sul territorio fino ad arrivare ai possibili interventi a livello legislativo. Dai progetti di educazione finanziaria promossi dalla provincia di Varese, in collaborazione con CISL, illustrati da Anna Danesi, per aumentare l’alfabetizzazione sui fondamentali della finanza personale, alla necessità di creare osservatori permanenti sul fenomeno della violenza economica, come quello appena avviato dall’associazione Manden, ancora poco tracciato nella sua natura specifica, seppure dalle ultime rilevazioni della Rete nazionale dei Centri antiviolenza, la violenza economica incide per oltre il 35% delle oltre 20mila donne che vengono incontrate e accolte, in media ogni anno, dalle 107 organizzazioni di donne che gestiscono i centri antiviolenza. Una delle difficoltà più importanti al contrasto della violenza economica di genere viene però da una legislazione ancora incompleta. Come spiegato da Paola Lanza, infatti, non esiste un reato specifico di violenza economica in sé e per sé. Il riconoscimento del reato di violenza economica può aiutare a far sì che cambi il paradigma.
Alla base di ogni speranza di sconfiggere davvero questo fenomeno, tuttavia, i relatori hanno concordato sulla necessità di un cambiamento culturale, che parta dalla formazione per far sì che entrambi i generi , senza distinzione, siano pronti alla gestione del denaro. Un’educazione finanziaria che parta dalle scuole e coinvolga tutti gli ambiti della società, da scuole e università alla politica, passando anche per aziende private: in primis banche e reti di consulenza come Banca Generali, che ha promosso questo convegno di sensibilizzazione, come segnale di vicinanza alla comunità e impegno per il territorio varesino.
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