RAPPORTI DIFFICILI
Va a pranzo dai genitori. E viene arrestato
Gazzada, l’accordo per rivedersi, poi la lite: il 36enne ha violato il divieto di avvicinamento ai famigliari
È andato a mangiare a casa dei genitori, a Gazzada Schianno, nel rispetto di una delle grandi tradizioni italiane, il pranzo della domenica. Peccato però che un provvedimento del giudice impedisse al trentaseienne di avvicinarsi a mamma e papà, che lo avevano denunciato per maltrattamenti in famiglia. Ma fra una portata e l’altra, padre e figlio hanno iniziato a discutere sempre più animatamente. E quando la situazione è degenerata, la madre ha chiamato i carabinieri. I quali, di fronte all’evidenza, non hanno potuto far altro che arrestarlo per la violazione del provvedimento di divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa, reato che l’articolo 387 bis del codice penale punisce con la reclusione da un minimo di sei mesi a un massimo di tre anni e mezzo.
Maltrattamenti e braccialetto
L’uomo è finito in cella poco dopo mezzogiorno. E la mattina successiva è comparso in Tribunale a Varese per la convalida dell’arresto. Interrogato dal giudice Luciano Luccarelli, ha chiesto scusa e ha spiegato che quel giorno era d’accordo con i genitori per rivedersi dopo tanto tempo. Erano stati proprio loro a denunciarlo per il suo comportamento aggressivo tra le mura domestiche, tanto che dopo l’apertura del fascicolo il gip aveva disposto per lui il divieto di avvinarsi ai famigliari e l’obbligo di indossare il braccialetto elettronico. Nei suoi confronti è stata emessa anche la sorveglianza speciale, con divieto di dimora nel comune di Gazzada. Ma domenica - ha dichiarato in aula - lui e i genitori hanno concordato di vedersi per pranzo, tanto che hanno deciso di disattivare il dispositivo con gps installato a casa delle persone offese e collegato con il braccialetto dell’indagato.
La lite e l’arrivo dei carabinieri
Tutto è filato liscio fino a quando il 36enne ha iniziato a discutere con il padre. Una lite che, con il passare dei minuti, è diventata sempre più accesa, complice forse qualche bicchiere di troppo. Con la conseguenza che la madre, memore dei precedenti episodi che hanno portato al divieto di avvicinamento, ha preferito chiamare il 112. Quando la pattuglia dei carabinieri è arrivata, lui stava per uscire dall’appartamento. Ed è stato arrestato. Arresto convalidato dal giudice, che ha poi scarcerato l’indagato, senza alcuna misura cautelare. Resta ovviamente in vigore il provvedimento che è stato violato e che, alla luce di quest’ultimo episodio, potrebbe ora essere aggravato. Difeso dall’avvocato Massimiliano Carnelli, l’uomo ha patteggiato una pena di sei mesi di reclusione.
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