IN DIFFICOLTA’
Il caro affitti e lo stipendio che non basta più
La povertà si allarga, l’emergenza cresce anche a Varese: il Viandante compie 10 anni e aiuta anche a chi lavora

La povertà si sta trasformando. Si allarga, intacca anche chi ha un lavoro e uno stipendio. Non è più un fenomeno limitato alle fasce più fragili o agli immigrati. A scatenare questa trasformazione a Varese, rendendo insufficiente anche uno stipendio fisso, è soprattutto il caro affitti che ha trasformato l’accesso a una casa dignitosa in lusso per pochi. Gli enti caritativi locali non hanno dubbi: l’emergenza si è estesa, coinvolgendo un numero crescente di cittadini che non riescono a sostenere il costo della vita.
«SI DORME IN AUTO»
Maria Rosa Sabella, fondatrice e presidente dell’associazione Camminiamo Insieme e referente del centro Il Viandante di via Tonale, al decimo anno di vita, racconta come l’impossibilità di trovare un monolocale a Varese per meno di 500 euro abbia reso «assurda» la situazione abitativa. «Questa pressione finanziaria non risparmia i lavoratori: ci sono metalmeccanici, addetti alle pulizie e altri tipi di lavoratori che, pur occupati, non possono permettersi un alloggio e sono costretti a dormire in auto, in case abbandonate o a ricorrere a subaffitti precari» afferma Sabella.
Per questi nuovi lavoratori poveri Il Viandante ha dovuto adattare i servizi. Alcuni arrivano tra le 14.30 e le 16.30, fuori dall’orario tradizionale, per consumare uno dei 40-50 pasti caldi distribuiti ogni giorno. La maggioranza degli assistiti è di nazionalità italiana. Tra gli habitué del centro, si registra anche la presenza fissa di sei donne.
L’articolo completo sulla Prealpina di martedì 7 ottobre in edicola e disponibile anche in edizione digitale.
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