LA CONFERENZA
Kastritis verso il derby: «La pressione? Uno stimolo»
Il tecnico dell’OJM prepara la sfida con Cantù: «Vogliamo concretizzare i progressi delle ultime settimane»
Ioannis Kastritis si prepara al suo primo derby fra Varese e Cantù dopo essere stato protagonista per anni di quello di Salonicco. Il tecnico greco dell’OJM conosce la rivalità fra la sua squadra e l’Acqua San Bernardo e confida che il match di domenica 16 novembre all’Itelyum Arena (palla a due alle 17) possa essere l’occasione giusta per festeggiare il primo hurrà casalingo. «Siamo eccitati e determinati a fare del nostro meglio. Sappiamo cosa significa questa gara per i tifosi: sono curioso anche io di scoprire il clima di questa sfida rispetto a quello che conosco bene nel derby di Salonicco fra Aris e Paok. Ma siamo eccitati più che altro per la possibilità di concretizzare finalmente i progressi delle ultime settimane».
Tanti progressi ma zero punti nell’ultimo trittico contro le big; ora secondo Kastritis è il momento giusto per sbloccarsi dopo sei sconfitte in fila. «Nelle ultime tre o quattro partite ci sono stati passi avanti in termini di continuità e rendimento in tanti aspetti del gioco. Ci è mancata solo la vittoria: ora è il momento di fare l’ultimo passo mancante, e sfruttando anche la spinta del clima eccitante attorno alla partita, farci trovare pronti per fare il massimo e giocare ogni possesso come se fosse quello decisivo per la stagione».
Il coach dell’OJM non vive con affanno l’ultimo posto in classifica che rende indispensabile fare risultato domenica per non sprofondare in piena crisi. «La pressione? Non sarà un problema, anzi sentiamo la pressione in termini positivi come stimolo in più per vincere. Se la sfrutteremo nel modo corretto, riusciremo a trasformarla in qualcosa che ci aiuterà a vincere».
La chiave del match sarà “more solito” reggere l’urto a rimbalzo contro un’avversaria di grande taglia fisica, e imporre aggressività e ritmo secondo l’abituale identità dell’OJM. «Cantù è una squadra di grande talento, la chiave sarà la gestione del ritmo e la nostra capacità di crescere anche nella transizione difensiva. Non dobbiamo correre l’errore di accettare una partita dominata dagli attacchi; servirà controllare i rimbalzi in difesa e mettere in campo la nostra miglior versione».
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