DIETRO LE SBARRE
L’agente lo fa telefonare, il detenuto lo prende a pugni
Aggressione in carcere a Busto Arsizio. Greco (Sappe): «Evitate conseguenze peggiori»
«Sono state ore di grande tensione, quelle vissute ieri (domenica 16 novembre) all’interno della Casa circondariale di Busto Arsizio, dove un appartenente al Corpo di polizia penitenziaria è stato aggredito da un detenuto straniero», lo denuncia il Sindacato autonomo polizia penitenziaria (Sappe) in una nota.
«Verso le 11 un agente è stato aggredito da un detenuto marocchino già sottoposto al regime 14-bis dell’ordinamento penitenziario. Il fatto è avvenuto quando il poliziotto ha acconsentito a una telefonata del detenuto, che lo ha poi attaccato con pugni, causandogli una caduta», spiega Alfonso Greco, segretario del Sappe per la Lombardia. «La Sorveglianza Generale è intervenuta tempestivamente, evitando conseguenze peggiori. L’agente è stato portato in ospedale con una ferita alla testa e dolore alla caviglia; dimesso con sei giorni di prognosi e un punto di sutura», conclude il sindacalista.
Donato Capece, segretario generale del Sappe, esprime solidarietà alla polizia di Busto Arsizio e sottolinea la necessità di misure urgenti per ristabilire il rispetto nelle carceri. Il personale affronta condizioni gravose e turni insostenibili. Capece chiede il trasferimento dei detenuti che non rispettano le regole in istituti più restrittivi e l’applicazione dell'articolo 14 bis per garantire la sicurezza e ridurre gli episodi di violenza contro gli agenti.
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