ARMA BIANCA
Quando Lanni fu fermato a Varese col coltello nello zaino
L’uomo che ha accoltellato una donna a Milano fu denunciato nel 2023: girava in stazione a Varese con una lama nello zaino
Il coltello. Un vizio mai perso. Nemmeno quando era in libertà vigilata ed era ospite della struttura 4Exodus di Casale Litta. Le indagini condotte dai carabinieri di Milano e coordinate dal pm Maria Cristina Ria hanno permesso di scoprire che Vincenzo Lanni, 59 anni, originario della Val Seriana, arrestato lunedì scorso per aver colpito con un coltello alla schiena una dipendente di Finlombarda in piazza Gae Aulenti, due anni fa è stato fermato in stazione a Varese con un coltello nello zaino. In quell’occasione, fu poi immediatamente rilasciato e denunciato a piede libero. A quell’epoca, l’ex programmatore informatico aveva da poco concluso i tre anni di misura di sicurezza in una struttura psichiatrica protetta, nello specifico la comunità di 4Exodus di Villadosia.
Curriculum da brivido
Un episodio a dire poco inquietante considerato, da un lato, il grave precedente che gli era costato la condanna a otto anni di reclusione per il duplice accoltellamento ai danni di due pensionati che lo vide sciagurato protagonista in Val Seriana nell’agosto del 2015. E, dall’altro, il fatto che in precedenza era stato giudicato socialmente pericoloso dal gup del Tribunale di Bergamo che lo aveva giudicato all’esito di un giudizio con rito abbreviato. Pericolosità sociale poi esclusa in tempi recenti dal Tribunale di Sorveglianza. Va da sé, quest’ultimo provvedimento è finito nel mirino della Procura così come sono finiti sotto la lente di ingrandimento degli inquirenti gli ultimi giorni trascorsi in carico alla comunità, dove era rimasto anche da libero sino a giovedì scorso, quando è stato allontanato per cattiva condotta.
Le prossime mosse
Stamani Lanni sarà interrogato dalla gip milanese Rossana Mongiardo. La convalida del fermo sembra una mera formalità, così come l’applicazione della misura della custodia cautelare in carcere. La Procura gli contesta il tentato omicidio aggravato dalla premeditazione e porto abusivo d’arma, e cioè il coltello da cucina acquistato la scorsa settimana e poi utilizzato per l’aggressione in zona Porta Nuova. Nel corso dell’interrogatorio dinanzi al pm Ria, l’uomo, difeso d’ufficio dall’avvocato Beatrice Lizzio, ha spiegato di aver scelto «un luogo simbolo del potere economico» e una donna a caso e che non conosceva, per colpire «il contesto» additato come il responsabile del suo licenziamento. Licenziamento che risale a oltre 10 anni fa.
Evitato il dramma
Nel frattempo, sono in miglioramento le condizioni della vittima dell’aggressione. Ieri, Anna Laura Valsecchi, 43 anni di Cernusco sul Naviglio, che lunedì ha subito un delicato intervento chirurgico, è stata risvegliata e finalmente respira in autonomia. Per altro, la donna, ricoverata nell’ospedale di Niguarda, resta ancora in prognosi riservata. Infine, la drammatica vicenda di piazza Gae Aulenti ha acceso il faro sul sistema di gestione delle misure di sicurezza detentive e non detentive per le persone socialmente pericolose.
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