IL DIBATTITO
«L’antibiotico resistenza». Convegno all’Insubria
A Varese approfondimento su un tema dal forte impatto globale: in Europa 35 mila decessi ogni anno per infezioni resistenti
«Cos’è l’antibiotico-resistenza?». Questo è il tema del convegno promosso dal Dipartimento di biotecnologie e scienze della vita dell’università degli studi dell’Insubria, nell’ambito della world antibiotic awareness week sostenuta dall’organizzazione mondiale della sanità.
Il consesso ha posto l’attenzione su una questione, che pur spesso invisibile, ha un peso rilevante sulla salute globale: in Europa le infezioni da batteri resistenti provocano 35 mila decessi all’anno, con numeri molto alti in Italia. L’aula magna Granero Porati era gremita, con 150 studenti e studentesse in presenza provenienti dal Liceo Ferraris, dall’IIS Ponti e dall’ISIS Newton di Varese, altre classi hanno seguito online da Verbania, Legnano e Gallarate, presenti molto iscritti ai corsi di biologia e biotecnologie dell’Ateneo.
I lavori sono stati aperti dai saluti del delegato della rettrice alla Ricerca Loredano Pollegioni, del presidente della Provincia di Varese Marco Magrini e della direttrice di dipartimento Flavia Marinelli, che insieme a Elena Rosini e Francesca Berini ha coordinato la giornata.
L’argomento trattato nell’incontro è di piena attualità; le previsioni al 2035 indicano che fino al 90 % delle infezioni ospedaliere potrebbe essere legato a microrganismi multiresistenti, confermando la necessità di un’azione condivisa. Elena Graziano dirigente medico dell’Asst Sette Laghi ha illustrato il quadro clinico dell’antimicrobial resistance e le misure di contrasto adottate dall’ospedale di Varese. Daniele Cecconet di Alfa, ha raccontato le attività di monitoraggio dei residui antibiotici nei depuratori. Ester Eckert ricercatrice del CNR di Verbania, ha posto l’attenzione sulle ricadute ambientali del fenomeno, dal mare artico ai laghi locali. Nicasio Mancini professore di Microbiologia clinica dell’Insubria, e Arianna Lovati dell’IRCSS Ospedale Galeazzi-Sant’Ambrogio, hanno presentato due progetti di ricerca sostenuti dalla dalla Fondazione regionale per la ricerca biomedica e sviluppati insieme all’Ateneo. Il primo, In Signo, è dedicato all’identificazione di nuove molecole capaci di rafforzare l’azione dei beta-lattamici contro batteri Gram-negativi multiresistenti.
Il secondo progetto Amproject esplora l’utilizzo di scaffold di fibroina arricchiti con peptidi antimicrobici per potenziare l’efficacia degli antibiotici nelle infezioni ortopediche resistenti. La giornata si è chiusa con l’invito a tutti i partecipanti a promuovere un uso consapevole degli antibiotici, perché la pandemia silenziosa degli antibiotici riguarda tutti.
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