VITE STRAORDINARIE
L’omicidio e le cento storie di santi e martiri
Don Taroni, originario diSan Fermo, è l’autore di una collana unica al mondo
All’inizio di tutto ci fu un omicidio. Per meglio dire: il martirio di monsignor Salvatore Colombo da Carate Brianza, vescovo di Mogadiscio, ucciso il 9 luglio 1989 “in odium fidei”. Don Massimiliano Taroni era lì a due passi, fu il primo a soccorrerlo. Una esperienza tremenda, resa ancora più cruenta dal fatto che due anni dopo la cattedrale della capitale somala venne saccheggiata, le spoglie del vescovo vennero disperse e solo nel 1993, con un’azione dei paracadutisti italiani della forza multinazionale di pace, portati in Italia. Vent’anni più tardi, il testimone di quella inaudita violenza venne contattato per scrivere la biografia dell’ultimo vescovo di Mogadiscio (dopo di lui nessun altro è stato più nominato).
Il numero 101
Nacque così il primo volume di una serie dedicata a santi, martiri ed altre figure eminenti della Chiesa Cattolica che in questi giorni ha toccato quota 100. Ci sono nomi noti come quello di monsignor Carlo Sonzini, educatore, giornalista (nel gennaio creò a Varese il settimanale Luce), fondatore delle Suore Ancelle di San Giuseppe, ma soprattutto di tanti (e tante) conosciuti solo a un ristretto novero di fedeli.
«È il caso», spiega don Taroni, originario di San Fermo della Battaglia, classe 1966, sacerdote dal 1992, esperienze parrocchiali a Milano e poi in diverse parti del mondo, in particolare Somalia e Libia, «della beata faentina Raffaella Cimatti, che a fine Ottocento fondò la congregazione delle Suore Ospedaliere della Misericordia, cui dedicherò a breve il volume numero 101 o della napoletana Angela Jacobellis, morta nel 1961 in odore di santità e che reputo una sorta di Carlo Acutis al femminile».
Quarantamila battute
Per la casa editrice Velar di Bergamo, specializzata nell’editoria religiosa, scrive tre-quattro biografie ogni anno dal suo studio di Cuvio, dove dal 2018 è collaboratore della comunità pastorale San Giovanni Paolo II. Ne è nata una collana unica al mondo che ha il pregio dell’immediatezza: più che volumi sono opuscoli di una cinquantina di pagine, 40mila battute a formare testi molto ben documentati, ma di facile approccio anche grazie alla quantità di immagini che li accompagnano e al prezzo di copertina accessibile a tutti. «È la mia forma di apostolato, alla pari dei predicatori, con cui aiuto a scoprire figure di straordinaria fede e umanità. Fin da ragazzo, quando frequentavo di liceo scientifico a Como, ho sempre avuto passione per la scrittura, da giovane prete ho scritto sussidi per il catechismo, ho poi diretto la rivista Missioni Francescane e con la collana Messaggeri d’amore metto al servizio della Chiesa e di chiunque sia mosso anche da semplice curiosità questa mia passione».
Non più di mezz’ora
Don Taroni riceve committenze da istituti religiosi e parroci, altre volte si muove con proposte proprie, studia la documentazione relativa alla persona da “indagare” e assicura di scrivere non più di mezzora ogni giorno, ma per tutti i 365 giorni dell’anno. Alcune pubblicazioni sono state tradotte nelle lingue principali, altre in quelle secondarie come l’indonesiano, il maltese, il malgascio. “Sono molto legato alla biografia della Serva di Dio Principessa Teresa Orsini Doria Pamphilj Landi, ma anche alla beata di origine francese Paolina Jaricot, nata a Lione nel 1799: il libro che le ho dedicato è stato nel 2021 il più venduto tra quelli religiosi in Australia, dove questa nobildonna romana semi-sconosciuta in patria è invece molto nota. Quindici anni di pubblicazioni senza stancarsi e la serie promette di continuare.
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