A PROCESSO
Le dona 20 euro. E lei lo rapina col coltello
Donna ingannò automobilista: bloccata dai carabinieri
«Sono rimasta senza benzina. Per favore, ha venti euro?». E l’automobilista dal cuore d’oro non esitò ad aprire il portafoglio e a consegnare la banconota alla donna. Ma all’improvviso lei aprì la portiera, entrò nell’abitacolo e, brandendo un coltello, costrinse il conducente a darle tutto ciò che aveva in tasca, cioè altri 50 euro. Non soddisfatta, cercò pure di strappargli il borsello, ma alla fine dovette arrendersi e accontentarsi di quei 70 euro. Ma la donna fu fermata poco dopo assieme al suo compagno, finito nei guai pure lui perché nella loro abitazione i carabinieri trovarono i documenti rubati a un altro uomo una settimana prima.
Nei guai anche il compagno
La vicenda, risalente allo scorso febbraio, è approdata davanti al Tribunale di Varese, dove è in corso il processo con giudizio immediato. La donna, tuttora in carcere a Busto Arsizio per un altro furto («Avevo fame, vivo per strada», ha dichiarato in aula) e difesa dall’avvocato Egon Bianchi, è accusata di rapina aggravata, possesso ingiustificato di arma e ricettazione; l’uomo (assistito dall’avvocato Davide Ginelli) solo del terzo reato. Per lei il pm Maria Claudia Contini ha chiesto la condanna a sei anni e mezzo di reclusione, per lui due anni e sei mesi. Sentenza a febbraio 2026.
La vettura ferma a bordo strada
Ad allertare i carabinieri della Tenenza di Tradate fu la vittima della rapina. L’uomo telefonò al 112 raccontando che la notte tra il 17 e il 18, mentre era al volante della propria auto, notò una vettura ferma a bordo strada e una donna che chiedeva aiuto. Lui accostò e, di fronte alla richiesta di venti euro per far ripartire la macchina rimasta a secco, non ci pensò due volte. Ma pochi istanti dopo il benefattore capì il reale obiettivo della ragazza, che salì repentinamente a bordo dell’auto, estrasse un coltello e, minacciando l’uomo, pretese altri soldi.
Il furto di sette giorni prima
«L’ho pregata di non farmi male e le ho dato tutto ciò che avevo», raccontò agli inquirenti il derubato, che riuscì a non farsi portare via il borsello. La fuga della donna finì a Malnate, dove i militari intercettarono un’auto con a bordo lei (30 anni) e il suo compagno (38). Nella successiva perquisizione domiciliare spuntarono carta di identità e patente di un cittadino che, sette giorni prima, aveva subito un furto. Da qui l’accusa di ricettazione. Interrogata in caserma, l’imputata confessò la rapina, e chiese scusa, ma negò di possedere il coltello.
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