ALLARME
Legnano: emergenza legionella
Due ricoveri a settimana, tanti si curano a casa. Verifiche sugli impianti. La forma leggera ha i sintomi dell’influenza, quella più grave può portare a polmoniti
Una media di due ricoveri alla settimana, ma questi sono solo i casi più gravi. Tutti gli altri o neanche se ne accorgono scambiando i sintomi per l’influenza o un altro malessere di stagione, oppure si curano a casa con gli antibiotici prescritti dai medici di base. Quel che è certo, è che fino a qualche tempo fa i casi di legionella nell’Alto Milanese si contavano sulle punta delle dita. Oggi invece i contagi si stanno moltiplicando, tanto che quando un paziente si presenta con sintomi che potrebbero lasciare ipotizzare la presenza del batterio, tanti medici di base per togliersi il dubbio prescrivono un tampone.
LE STATISTICHE
Per l’Asst Ovest Milanese la situazione non è preoccupante: i due ricoveri che ogni caso si registrano all’ospedale di Legnano sono in linea con le statistiche degli ultimi mesi; se in questa stagione i rischi arrivano dai rubinetti dell’acqua calda collegati a impianti centralizzati un po’ vecchi dove ci sono serbatoi e vasche di accumulo, d’estate il batterio si annida invece negli impianti di climatizzazione. In questo autunno a complicare le cose c’è il rischio di confondere i sintomi con quelli dell’influenza, e cioè febbre, tosse, malessere, dolori muscolari e mal di testa.
Altri sintomi possono includere dolore toracico, difficoltà respiratorie, diarrea, nausea, vomito e confusione mentale. Nella forma più leggera all’inizio è difficile distinguere, ma a lungo andare i casi gravi di legionella possono degenerare in serie polmoniti. Ecco perché tanti amministratori di condominio che lavorano in città stanno disponendo analisi sull’acqua che circola in impianti centralizzati.
DOVE NON C’È PERICOLO
Il batterio della legionella non si sviluppa nei tubi dell’acqua fredda, la cui temperatura a seconda della stagione varia tra gli 8 e i 15 gradi. Non si sviluppa neanche nelle caldaiette istantanee, che scaldano solo l’acqua che viene usata subito.
Per proliferare il batterio ha bisogno di acqua stagnante tra i 20 e i 55 gradi, se è più fredda resta latente e se è più calda muore.
Dopo il Covid, i casi di legionella sono aumentati un po’ in tutta Europa, in Italia nel 2024 sono sono tati registrati 4mila contagi, un dato record. Il focolaio di contagio più vicino (61 casi) era stato individuato a Corsico, ma oggi anche nell’Alto Milanese la guardia deve restare alta.
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