IL DIBATTITO
«L’ex caserma diventi polo culturale Roberto Maroni»
Varese, la proposta d’intitolazione formulata dalla Lega che sollecita il sindaco a trovare spazi anche per l’università nel complesso di piazza Repubblica
«La Lega di Varese ringrazia il sindaco Galimberti e la sua giunta che finalmente riconoscono i meriti della Lega e dell’impegno di Roberto Maroni e Attilio Fontana per la riqualificazione della caserma Garibaldi, che oltre ad essere stata acquisita dalla lungimirante giunta Fontana, ha beneficiato di un finanziamento di trenta milioni di euro totali per l’accordo di programma»: così il segretario cittadino della Lega Varese Marco Bordonaro. Scambi di cortesia? Non proprio. Perché la Lega passa poi all’attacco. «Maroni e Fontana, per usare una metafora, hanno lasciato i pezzi per costruire una Ferrari Testarossa, mentre gli attuali amministratori di Varese stanno assemblando una Fiat Marea…” ironizza Bordonaro.
«La nostra visione è quella di una caserma che diventi un progetto di ampio respiro, capace di ‘curare’ quel pezzo di città oggi ferito dal degrado. Purtroppo, però, ed è il motivo per cui il dibattito resta acceso, le risposte del Comune sono deludenti: un immobile di tale vastità e importanza non può essere ridotto a semplice biblioteca e aule studio. E come si può parlare di polo culturale escludendo l’università?».
A fare eco al segretario interviene la capogruppo in Consiglio comunale Barbara Bison: «Il progetto originario, pensato da Attilio Fontana, nasceva dall’ esatta percezione della città, delle sue esigenze, della necessità di riqualificare tutto il comparto di piazza Repubblica a 360 gradi, rendendolo fruibile, vivibile, vivace: un nuovo teatro, accanto alla caserma, di capienza atta ad ospitare anche grandi eventi e spettacoli importanti e, all’interno della caserma, spazi destinati e dedicati all’ università, alla biblioteca, ad attività culturali. Un via vai di studenti, docenti, cittadini». «Un comparto - aggiunge - in continuo movimento, vissuto veramente, attrattivo per nuove attività commerciali e, di conseguenza, dignitoso e sicuro. Vero, poi, che l’allora Rettore Coen non colse l’invito, a mio modo di vedere, sbagliando». Altrettanto vero” continua la capogruppo «che è stata questa Amministrazione a decidere di non riqualificare il teatro di piazza Repubblica, e di dedicare le risorse al Politeama. Le cose vanno dette come sono. Ma ora l’Università, rimette la palla in gioco, e Camera di commercio, che ben conosce il territorio, supporta la bontà dell’idea. Di quella stessa idea proposta, anni fa, da Fontana».
«Questa è l’occasione giusta per rivedere la destinazione degli spazi all' interno della caserma. Questa è l’occasione giusta per rendere il progetto davvero funzionale alla città. E non è vero che, a questo punto, nulla può essere rivisto. Esiste la possibilità di siglare accordi aggiuntivi, integrativi, modificativi. E sono certa che Regione Lombardia sarebbe ben disponibile a sedersi attorno ad un tavolo per instaurare un confronto ed un dialogo costruttivi, per il bene della città. È solo questione di volontà e capacità politiche. Punto. La volontà di ascoltare i desiderata della città. La capacità di cogliere le opportunità e comprendere i bisogni di Varese. Caratteristiche che, ahimè, spesso mancano a questa Amministrazione».
Il commento infine del consigliere comunale Stefano Angei: «Vista la convergenza bipartisan nel riconoscere il ruolo di Roberto Maroni nelle grandi opere di piazza Repubblica, crediamo sia arrivato il momento di smettere di chiamare quell’immobile ‘ex caserma Garibaldi’ e di intitolarlo ufficialmente Polo Culturale Roberto Maroni, così come impegna la mia mozione approvata all’unanimità dal Consiglio Comunale. Ci auguriamo che il Comune si muova con atti formali in tal senso al più presto».
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