MOBILITÀ (AGRO)DOLCE
Malori, incidenti e cadute: i pericoli in bicicletta
Aumentano anche nel Varesotto gli interventi delle ambulanze e le tragedie. La difficile convivenza con le auto e il ruolo della prevenzione

Con la stagione calda, si moltiplica la presenza di biciclette lungo le strade. C’è chi la usa, in modo più frequente, per andare al lavoro, e chi ne fa un’abitudine quasi quotidiana per tenersi in forma. Ma il pericolo è dietro l’angolo. Ieri, venerdì 27 giugno, la tragedia a Lonate Pozzolo del sindacalista Carlo Pariani, 72 anni, morto a seguito da una caduta da bici provocata da malore. Ma la giornata ha riservato anche l’intervento dei soccorritori del 118 a Valganna (caduta da bici di un uomo di 53 anni portato in codice giallo all’ospedale di Varese) e a Varese (alle 18.45 in via Guercino, uomo di 72 anni, portato in elicottero all’ospedale di Legnano).
Oggi, sabato 28 giugno, ecco l’intervento dell’ambulanza in viale Borri, a Varese, all’altezza dell’Esselunga, per cadute da bici e soccorso a un uomo di 56 e una donna di 32 anni (nessuno portato in ospedale). È successo poco prima delle 9. E poi, intervento del 118 a Busto Garolfo per un ciclista di 67 anni investito. Non sarebbe in gravi condizioni.
IL TRISTE BILANCIO
Sono stati 204 i ciclisti, 184 uomini e venti donne, che hanno perso la vita sulle strade italiane nel 2024, secondo la stima dell’Osservatorio Sapidata-Asaps, l’Associazione sostenitori e amici della Polizia stradale; l’anno precedente, secondo dati Istat, le vittime erano state 212.
La Lombardia ancora una volta ha fatto segnare quasi un sesto dei decessi di tutta Italia (35), seguita da Emilia-Romagna (32) e Veneto (31).
LE CAUSE
I ciclisti, al pari dei pedoni, sono considerati un’utenza debole nel traffico. Debole nel senso di esposta a maggiori rischi. La convivenza con le auto non sempre è tranquilla. Il mancato rispetto della distanza di sicurezza, l’alta velocità dei veicoli a motori e le svolte improvvise degli stessi, sono fattori che minacciano le due ruote. Le stesse associazioni che rappresentano la mobilità dolce lamentano la scarsa prevenzione nel concetto di sicurezza. Ma le tragedie avvengono anche a causa di malori in sella. Da questo punto di vista, occorre ricordare che in giornate calde come queste, sarebbe opportuno evitare di pedalare almeno nelle ore più torride. E per chi non è più giovanissimo, sottoporsi a visita medica (dal cardiologo innanzitutto) prima di intraprendere un’attività frequente in bici e su lunghi tragitti.
C’è anche un rovescio della medaglia. Gli automobilisti che lamentano pericolose scorrettezze da parte di alcuni ciclisti: il fatto, se in gruppo, di non procedere in fila indiana, il mancato arresto quando il semaforo è rosso, e poi rischiosi contromano. Morale: serve più attenzione da parte di tutti gli utenti della strada.
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