LA SENTENZA
Luino, minacce alla nipote? Nonna assolta
«Particolare tenuità del fatto», la donna di 88 anni considerata non punibile
A processo a 88 anni, con l’accusa di aver percosso e minacciato la nipote, è stata assolta “per particolare tenuità del fatto”.
Una sentenza, quella letta ieri dal giudice del Tribunale di Varese Luciano Luccarelli, che ha provocato qualche secondo di tensione nell’aula di giustizia, dove si sono incrociate la persona offesa e sua zia, schierata dalla parte della nonna. «Mi avete rovinato la vita», ha ripetuto la ragazza in lacrime. «Chiedo perdono», ha risposto la sorella di sua madre. E il clima si è fatto ancora più infuocato quando sono volate accuse sulla lotta per l’eredità della vecchina, tanto che il giudice ha invitato tutti a uscire. A separare le parti, e a riportare la calma, ci hanno pensato i rispettivi avvocati (Elisa Gabbi per l’anziana imputata, Andrea Pellicini per la parte civile).
È stata così ribaltata la decisione del giudice di pace di Luino che aveva condannato la pensionata (400 euro di multa e 800 euro di risarcimento alla figlia di sua figlia) per i fatti del 2021. Fino a quel momento i rapporti familiari erano sereni, come dimostra anche la scelta della donna, all’epoca ottantaquattrenne, di donare alla nipote un appartamento nello stesso stabile in cui viveva lei. Ma poi, complice anche la rottura della caldaia, cominciarono le discussioni, le liti e i dispetti. Fino a quando, un giorno, la nonna avrebbe strattonato la ragazza, minacciando di dar fuoco alla casa che le aveva donato. Da qui la querela e la condanna in primo grado.
«Un’ingiustizia», ha ribadito l’anziana nella precedente udienza, quando il suo legale ne ha chiesto l’assoluzione. E così è stato perché - ha stabilito il giudice, in base all’articolo 131 bis del codice penale - “per le modalità della condotta e per l'esiguità del danno o del pericolo” il fatto non è punibile.
© Riproduzione Riservata


