ROMA
"Missione compiuta, giù l'Iva su opere d'arte"

(di Francesca Chiri)
(ANSA) - ROMA, 20 GIU - Alla fine dopo mesi di trattative con
il ministero dell'Economia Alessandro Giuli ce l'ha fatta:
scende l'aliquota dell'Iva sulla transazione ed esportazione di
opere d'arte. L'Italia passa dal 22% al 5% portandosi al livello
più basso in Europa e superando Francia e Germania che, una
volta capite le intenzioni del governo italiano, si erano
affrettate a varare per prime la manovra correttiva, facendo
scendere le loro rispettive aliquote al 5,5% e al 7%.
"Missione compiuta" esulta il ministro della Cultura che parla
di un "risultato storico" perché "competere ad armi pari per
l'Italia significa primeggiare. L'Italia così torna protagonista
del mercato dell'arte".
Non è una questione da poco. Perché, ricorda il ministro
citando i dati di Nomisma, mantenere l'aliquota attuale del 22%
avrebbe comportato al settore una perdita fino al 28% del
fatturato complessivo. E per le piccole gallerie le perdite
sarebbero addirittura arrivate ad erodere il 50%
del fatturato. Sempre secondo le simulazioni di Nomisma, con le
nuove aliquote in un solo triennio il fatturato complessivo
generato da gallerie, antiquari e case d'asta crescerebbe fino a
raggiungere circa 1,5 miliardi di euro, con un effetto positivo
sull'economia italiana stimato fino a 4,2 miliardi di euro.
Insomma "c'è stata molta lungimiranza nel calcolo dei costi e
benefici". Anche per questo il governo non intende fermarsi e
già a luglio, annuncia il presidente della Commissione Cultura
della Camera, Federico Mollicone, arriverà in Aula un altro
provvedimento che punta a semplificare le regole per
l'esportazione agendo sulla soglia del valore dei beni che rende
necessarie le autorizzazioni delle soprintendenze. "Vogliamo
dare linfa vitale ad un settore che produce e crea lavoro" dice
il ministro.
"E' un risultato storico, frutto di un impegno corale, e oggi è
davvero una giornata importante per tutto il settore" esulta
anche il Gruppo Apollo, la Confederazione che raggruppa tutte le
principali associazioni dell'industria dell'arte in Italia, un
comparto che vale 1,36 miliardi di euro.
Ora però si fanno avanti le altre imprese che fanno cultura:
Federculture chiede infatti l'adozione di una medesima aliquota
Iva a tutti i prodotti culturali oggi sono soggetti a regimi
diversi: i libri ora sono al 4%, i dischi ora al 22%, le mostre
e gli spettacoli dal vivo sono ora al 10%, i musei sono esenti
Iva e le opere d'arte ora, finalmente, sono al 5%. "L'adozione
della misura odierna rappresenta, pertanto, un passo
determinante verso l'obiettivo comune" dice l'associazione.
(ANSA).
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