IL DOCUMENTARIO
Misteri di Enrico Mattei e l’aereo custodito a Volandia
Stasera, venerdì 7 novembre, alle 22.20 sul canale Tv Focus. La vita del presidente dell’Eni
Cinquanta minuti e un documentario inedito e esclusivo intitolato “Paradosso Mattei – I misteri di una vita irripetibile” in onda stasera, venerdì 7 novembre, alle 22.20 sul canale Tv Focus. È stato realizzato dal vicedirettore di Sport Mediaset Gianluca Mazzini per ricostruire la vita del presidente dell’Eni Enrico Mattei ribattezzato da molti “Imperatore della Repubblica”. Una vita stroncata a soli cinquantasei anni - era nato nel 1906 - da un terribile incidente aereo il 27 ottobre 1962 quando perse la vita, a bordo di un Morane Saulnier Paris II I Snap insieme al pilota Irmerio Bertuzzi e al giornalista americano William Mchale nelle campagne pavesi di Bascapè. Velivolo decollato dall’aeroporto di Catania che sarebbe dovuto arrivare allo scalo di Milano Linate.
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Teorie e dietrologie, convinzioni e testimonianze, misteri per alcuni e segreti ben custoditi per altri. Con Mazzini che è passato anche dal Museo del Volo di Volandia dove il 17 maggio 2025 il presidente della compagnia aerea Neos – e nipote di Gianni Agnelli – Lupo Rattazzi decise di donare il modello dell’aereo gemello del Morane Saulnier, dove si schiantò Mattei, al Museo a due passi da Malpensa come emblema e come simbolo di eccellenza dell’universo dell’aeronautica. E ha concluso il suo documentato reportage giornalistico proprio nel piccolo comune di Bascapè, vicino alla città di Pavia, dove si trova un importante memoriale dedicato alla figura di Enrico Mattei.
Ci sono ancora oggi – a più di sessant’anni dalla morte di una delle personalità più insigni e rilevanti dell’Italia del dopoguerra e del successivo boom economico – opinioni molto controverse.
Il documentario di Focus ha ospitato una decina di testimonianze con tanto di pareri diversi sulla scomparsa di Mattei tra le quali quelle dell’allora giovane collaboratore di Mattei Sabino Cassese, del magistrato che seguì l’inchiesta Vincenzo Calia, di alcuni testimoni di Bascapè, di due periti come Donato Firrao e Carlo Casarosa le cui posizioni erano nettamente opposte l’una dall’altra.
E poi le argomentazioni certe di Lupo Rattazzi – già anticipate in un colloquio di aprile 2025 con La Prealpina – che ha più volte ribadito con convinzione che «non si è trattato di un complotto e di un attentato, bisogna attenersi ai fatti» con tanto di convegno tenuto a maggio 2025 a Volandia.
Il documentario ha voluto tratteggiare la figura di una delle personalità più rilevanti dello scorso secolo in Italia, un ragazzo prima partigiano e poi deputato della Repubblica Italiana, protagonista assoluto nel panorama imprenditoriale nazionale e mondiale di un’Italia che volava.
Insomma le polemiche che non si placano sugli ultimi istanti di vita e sulle cause della sua morte non possono e non devono – questo è anche il messaggio del lavoro di Mazzini per Mediaset – «svilire e ridurre l’impatto della sua straordinaria e irripetibile azione come un Manager di Stato».
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