FINE DELLA FUGA
«Non pensavamo che tornasse a Cadrezzate»
La testimonianza in paese dopo la cattura di Elia Del Grande. Il sindaco ringrazia i carabinieri: «Hanno riportato serenità»
«Stavo uscendo e, quando ho visto le strade bloccate e le pattuglie dei carabinieri, ho subito pensato che avessero trovato Del Grande». Liana vive e lavora in via Marconi, a Cadrezzate e ieri sera, mercoledì 12 novembre, ha assistito alla cattura in diretta di Elia Del Grande, il 40enne fuggito da una casa-lavoro nel Modenese e fermato nella sua abitazione (a Cadrezzate appunto) dopo due settimane di fuga.
In via Marconi, vicino al forno di famiglia, c’è anche l’abitazione dove Del Grande nel 1998 uccise padre, madre e fratello. Con la libertà vigilata era tornato nel Varesotto.
«Ha vissuto qui due anni - ricorda Liana - è sempre stato discreto. Andava a lavorare e rincasava. Non si è mai fatto notare». Poi la casa-lavoro per sei mesi a causa delle violazioni al regime di libertà vigilata. E la fuga. «Non credevo sarebbe tornato qua» conclude Liana.
IL SINDACO RINGRAZIA I CARABINIERI
I carabinieri erano sulle tracce di Elia già da alcuni giorni. Lo sostiene Cristian Robustellini, sindaco di Cadrezzate.
«Venerdì c’è stato un primo blitz - racconta il primo cittadino -: i carabinieri hanno controllato almeno tre case tra qui e la vicina Monate. Sono state controllate anche le spiagge sul lago, i lidi con gli attracchi privati dei pedalò». È stato infatti appurato che Del Grande, ripreso dalle telecamere di sicurezza della zona, utilizzava un pedalò per spostarsi di notte sul lago.
La cattura ieri sera: «Lo hanno preso a casa sua dopo aver cinturato la zona» conclude il sindaco di Cadrezzate, che ringrazia gli inquirenti «per aver riportato serenità in paese», conclude il primo cittadino.
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