IL CASO
Ottiene lo sconto di pena. Ma lei vuole andare in cella
Busto Arsizio: rom, madre di 12 figli, ha la riduzione da 69 a 10 anni e il differimento del carcere perché incinta. Liti col marito la causa della decisione shock

Era riuscita ad abbassare il cumulo di pena da 69 a 10 anni, era riuscita anche a differire la carcerazione perché era incinta.
Il 2 luglio la rom trentasettenne sarebbe comparsa davanti al magistrato di sorveglianza per prorogare ulteriormente l’ingresso in istituto. Ieri, sabato 13 giugno, il colpo di scena: la donna - che è difesa dall’avvocato Renato Musella - dopo un’accesa litigata con il marito, ha chiamato i carabinieri e li ha fatti accorrere per farsi arrestare. Il verbo è improprio, tecnicamente la nomade ha rinunciato all’istanza che avrebbe discusso il 2 luglio, facendo così venir meno la sospensione dell’ordine di esecuzione.
I militari non volevano portarla a San Vittore, reati del resto non ne ha commessi, ma l’insistenza della trentasettenne ha fatto arrendere sia la pattuglia che il pubblico ministero. Con lei finirà in cella pure il neonato e forse gli altri bambini minori di tre anni. A quanto pare il marito nel tardo pomeriggio di ieri - dopo averla inutilmente pregata, per ore, di non fare i capricci e starsene in famiglia - si sarebbe detto pronto per caricarli tutti in macchina e portarli alla compagna in caserma, dove nel frattempo era stata accompagnata.
Dodici in tutto i figli ufficiali, ossia registrati all’anagrafe. Poi ce ne sarebbero un paio ignoti alla banca dati nazionale. Infatti, essendo stata avviata ai reati predatori fin da bambina, conosceva bene il modo per evitare la detenzione. Ossia partorire a cadenza annuale così che non la si potesse rinchiudere dietro le sbarre (un po’ come Sofia Loren nel film Ieri, oggi, domani, nella foto una scena).
«Ha cambiato completamente vita, non ha più commesso reati negli ultimi dieci anni, i suoi figli studiano e a differenza di quanto fecero con lei, non sono stati incanalati nella delinquenza», assicura l’avvocato Musella che fino alla tarda serata di ieri è rimasto alle prese con le bizze della nomade. «Non ci sono le condizioni di salute per tenerla in carcere, vediamo le evoluzioni».
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