L’EVENTO
Scatti di “Lago perduto”
Successo della mostra di Mario Chiodetti ad Azzate. Immagini che documentano la storia del bacino di Varese
L’importanza della pesca, l’importanza della testimonianza e della memoria dei pescatori, gli ultimi pescatori. Grande successo ha riscosso la mostra fotografica “Il Lago perduto” dedicata alle suggestive immagini di Mario Chiodetti, un evento che ha toccato il cuore di tutti i presenti già sabato pomeriggio, 15 novembre, in occasione dell’inaugurazione, con la sala consiliare di Villa Benizzi Castellani che si è riempita di persone venute a rendere omaggio non solo alla bellezza del lago di Varese catturata attraverso l’obiettivo, ma soprattutto a ricordare Daniele Bossi, pescatore e figlio di questa terra e di questo lago.
Tanti i visitatori anche ieri, domenica 16 novembre, per questa iniziativa organizzata dall’amministrazione comunale di Azzate e patrocinata dai Comuni di Bodio Lomnago, Galliate Lombardo, Cazzago Brabbia e Inarzo.
«La grande partecipazione e le emozioni condivise hanno reso la mostra un momento speciale di memoria e comunità. Un sentito ringraziamento a tutti coloro che hanno voluto esserci» le parole degli organizzatori.
La mostra di Chiodetti ha voluto essere un doppio omaggio: da una parte alla storia del lago e a chi lo ha vissuto e difeso; dall’altra alla memoria di chi ha saputo incarnare, con il proprio lavoro, la profonda identità di un territorio che oggi rischia di perdersi fra le nebbie del tempo. Vent’anni fa Mario Chiodetti diede alle stampe un libro che narrava la vita degli ultimi pescatori del lago di Varese: uomini che avevano dedicato la loro esistenza al lavoro, cresciuto figli e costruito la casa grazie ai proventi della pesca. Si intitolava “Il lago perduto”, come la mostra che nel weekend ad Azzate ha riproposto quelle immagini in bianco e nero, scatti in pellicola frutto di una ricerca durata oltre un anno, con i pescatori e il paesaggio ripresi nelle diverse stagioni: oggi ne restano solo tre: Luigi “Negus” Giorgetti, Ernesto Giorgetti e Gian Franco Zanetti. Ma la memoria di tutti gli altri – Gianni Nicolini, Mosè Bossi, Daniele e Carlin Bossi, Antonio Molinari, Natale Giorgetti – rimane viva in questi scatti, che raccontano un passato recente e al tempo stesso remoto, quando la pesca dava prosperità e il lago era amato e rispettato.
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