IL BLACKOUT
«Sembrava una bomba»: lampo, tuono e Sacconago resta al buio
Il temporale ha lasciato senza corrente alcune strade del rione di Busto Arsizio. I racconti dei residenti: «Il cielo è diventato arancione e giallo»

Un boato improvviso, il cielo che s’infuoca e poi lampioni spenti per ore a Busto Arsizio. Un fulmine di rara violenza – durante il temporale che ha attraversato gran parte della provincia – ha colpito ieri sera, martedì 1 luglio, poco prima delle 21, piazza Carlo Noè a Sacconago, lasciando per tutta la notte un’intera porzione del quartiere senza illuminazione pubblica.
«COME IN RITORNO AL FUTURO»
L’orologio del campanile della Chiesa Vecchia si è fermato alle 20.50, fissando fino a stamattina (quando il guasto è stato ripristinato) l’istante dell’evento. «Il campanile si è fermato come in Ritorno al Futuro», racconta con ironia e stupore Alessandro Cassina, residente proprio in piazza Noè. Tra chi ha assistito al botto c’è Elena Carnaghi, titolare della tabaccheria locale e residente in piazza, che alle 20.50 si trovava sul balcone: «Il cielo è diventato arancione e giallo, una cosa incredibile, illuminato a giorno. Mai vista una cosa così: lampo e tuono tutto insieme, sembrava una bomba». Racconta l’accaduto con gli occhi sgranati anche Saverio Labate (pizzeria “La Piazzetta”), che al momento del botto stava congedando un cliente venuto a ritirare d’asporto: «Il signore stava uscendo con le pizze quando l’abbiamo visto. Sembrava fuoco. È caduto proprio in mezzo alla piazza: se in quel momento passava qualcuno, ci rimaneva. Ha scaricato a terra, proprio in mezzo. Una botta fuori dal normale. Mai visto niente del genere».
AL BUIO PER ORE
Il blackout ha coinvolto anche le vie Marelli, San Carlo e XI Febbraio, mentre a pochi metri, l’adiacente piazza della Chiesa non ha risentito dell’interruzione elettrica, anche se alle 23.30 circa una sua traversa (via Biagio Bellotti) risultava al buio tanto quanto le altre. E così la scorsa notte piazza Noè si è vista rischiarata solo a intermittenza, in parte dal piccolo segnale giallo di emergenza della Chiesa, in parte dall’alternarsi rosso-verde del semaforo di via XI Febbraio. Stando al racconto del residente Cassina, nei primi minuti dopo il boato era udibile anche il segnale acustico di pericolo, associato alla luce gialla della Chiesa, «poi andato in blocco».
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