VIOLENZA
Stupro di Gallarate, «ho chiamato i soccorsi»
Parla il testimone. Arrestato, il violentatore confessa
«Non sono un eroe, ho fatto quello che avrebbero fatto tutti»: il gallaratese della provvidenza liquida così la chiamata al 112 e la richiesta di soccorsi per la donna di 53 anni violentata da un uomo di 35 anni originario del Gambia prima dell’alba di venerdì mattina in via Pegoraro all’incrocio con via Calabria. Ieri pomeriggio poco prima delle 16, durante il sopralluogo della Prealpina nell’area dove si è consumata la violenza, un residente di uno dei palazzi della zona, che chiede di mantenere l’anonimato e che non desidera essere ritratto, ammette di aver chiamato i soccorsi. Si tratta di un cinquantenne che non si è girato dall’altra parte all’alba del 21 novembre. E in tarda mattinata il violentatore era già stato arrestato dai carabinieri. La notizia del fermo, però, è stata diffusa ieri.
Di fronte alla scena
«Avevo portato fuori il mio cane e di fronte a quella scena ho chiamato i soccorsi», si ferma e ripete il testimone. «Lo avrebbe fatto chiunque». Sulla scena vista non entra nei particolari: «Ho raccontato tutto alle forze dell’ordine, quello che c’era da fare in una situazione così drammatica». Poi sull’aggressore: «In realtà l’ho visto andare via».
L’uomo resta fermo su un punto: «Ho fatto quello che avrebbe fatto ciascuno di noi, chiamare i soccorsi. Mi sono trovato in quella situazione e ho dato il mio aiuto. Potevo trovarmi io nelle situazione di bisogno, avrei potuto io essere la vittima di una aggressione».
La nota ufficiale
Del resto, anche le forze dell’ordine e la Procura della Repubblica di Busto Arsizio nella nota ufficiale dell’arresto hanno scritto che il testimone è stato determinante prima nella ricerca e poi per l’arresto del 35enne. Quest’ultimo ha confessato di aver violentato la 53enne davanti al pm e al suo avvocato, Camillo Ferioli.
Nel cassone del letto
Il gambiano dopo aver stuprato la donna in una aiuola, all’angolo delle vie Pegoraro e Calabria, si è allontanato a piedi ed è stato ripreso dalle telecamere. Poi è andato nella sua abitazione e si è nascosto nel cassone del letto. Indossava gli stessi vestiti usati durante lo stupro, oltre a fare finta di non essere in casa quando i carabinieri si sono presentati.
Sposato e padre
Stando alle prime informazioni, lo stupratore è residente in città da 11 anni anni, con qualche piccolo precedente legato a spaccio di stupefacenti. Di professione operaio in una officina meccanica di Gallarate, ma non è chiaro se il rapporto di lavoro sia stato interrotto. Sposato con una donna italiana di 23 anni, è padre di tre figli di 6, 4 e 2 anni.
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