VALCERESIO
Picchia moglie e figlia: condannato a tre anni
L’uomo ha aggredito con la pompa dell’acqua la ragazza che difendeva la madre: «Avrebbe dovuto abortire»

Ha litigato con la moglie e ha picchiato con la pompa dell’acqua la figlia intervenuta in difesa della madre. È uno degli episodi contestati a un 43enne di un comune della Valceresio accusato di maltrattamenti in famiglia, reato per il quale è stato condannato a tre anni di reclusione.
Il processo, con rito abbreviato, s’è svolto oggi, mercoledì 14 maggio, davanti al gup Niccolò Bernardi. I fatti al centro della vicenda risalgono al periodo 2020-2023. All’origine del comportamento dell’uomo c’era la sua gelosia, unita all’abuso di alcol e droga, che lo portava - secondo le accuse, respinte dall’imputato (difeso dall’avvocato Davide Sfulcini, che ha chiesto di riqualificare l’imputazione in singoli episodi di percosse) - ad aggredire fisicamente e verbalmente moglie e figlia, oggi ventenne (costituita parte civile con l’avvocato Andrea Brenna, ha ottenuto un risarcimento di 2.000 euro). La compagna doveva subire schiaffi e pugni, e se la ragazza prendeva le sue difese veniva minacciata («Ti taglio la gola») o insultata («Tua madre avrebbe dovuto abortire»).
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