L’ANALISI
Varese, provincia di risparmiatori. Ma le banche sono diventate un miraggio
Nel Varesotto, a giugno, il valore dei depositi supera i 25 miliardi di euro. Sono rimasti 68 i comuni serviti dagli sportelli degli istituti di credito
«Meglio avere le spalle coperte». È questa probabilmente la filosofia di vita che spinge i varesini a essere campioni di risparmio. Secondo gli ultimi dati della Banca d’Italia, elaborati dall’ufficio studi della Camera di Commercio di Varese, alla fine di giugno il valore dei depositi bancari in provincia superava ampiamente i 25 miliardi di euro, registrando una crescita costante negli anni.
Varese, dunque, conferma la sua identità di provincia ricca. Ha una economia che funziona e le famiglie tendono a mettere da parte il denaro. Il Covid insegna, del resto la situazione economica internazionale non fa vedere ampi spazi di sereno. Tant’è che gli imprenditori, dal canto loro, diventano sempre più prudenti sul fronte investimenti. E le banche li seguono. Gli impieghi, a febbraio e su base annua, erano in calo del 2,4 per cento.
EMORRAGIA DI SPORTELLI E ATM
Il tutto mentre in provincia di Varese gli sportelli bancari sono sempre meno. A fine 2024 gli sportelli in servizio erano 252. La variazione sul lungo periodo non lascia adito a dubbi. In sei anni, tra il 2018 e il 2024 il calo è stato pari al 27%. La stessa tendenza si registra anche per il numero di Atm, che a fine 2024 erano 493, con una variazione negli ultimi sei anni pari a un meno 8%. I comuni serviti dalle banche sono 68, a fronte dei 90 del 2018.
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