NUOVA STRATEGIA
L’ex cinema Vittoria riapre: in cartellone una nuova vita
Varese, open house in stile americano: evento artistico per rianimare un edificio che aspetta investitori
Da anni sembrava immobile. Ora torna a muoversi. L’ex Cinema Vittoria, edificio nel cuore di Varese già passato più volte tra annunci e tentativi di vendita andati a vuoto, rientra ufficialmente sul mercato con una strategia diversa dal passato: non più soltanto un immobile da cedere, ma un edificio da raccontare. Questa volta la presentazione al pubblico assume la forma di un evento culturale, un open house in stile americano che intreccia l’arte contemporanea, affidato a Kedros Real Estate, l’agenzia a cui è stato conferito il mandato di vendita, in collaborazione con il progetto Alma fondato e curato da Tatiana Carolina Ortega. Il cinema, inaugurato nel 1917 e ancora legato al fascino della sua facciata Liberty, entra così in una nuova fase della sua lunga storia. Spesso citato come occasione mancata di rigenerazione urbana, conserva intatto il suo potenziale, pur richiedendo interventi strutturali significativi.
Strada diversa
Questa volta la vendita viene proposta con un taglio culturale: l’immobile si apre alla città con un evento pubblico (domani, venerdì 21 novembre, alle 17) che vuole mostrare non solo ciò che è, ma ciò che potrebbe diventare. In questa operazione, che Kedros e il financial advisor Davide Nodari hanno sostenuto con un approccio quasi mecenatico, la casa diventa opera: un luogo da attraversare, più che da visitare. Il primo passo è una mostra site-specific dell’artista varesina Francesca Maroni, che esplora intimità domestica e trasformazione. Un modo per introdurre un dialogo tra memoria del luogo e possibili sviluppi futuri. L’evento, con video di presentazione, intervento di Ortega e un allestimento curato da giovani provenienti da Brera, rappresenta la volontà di usare l’arte come chiave per rianimare un edificio rimasto per anni in sospeso. Dal punto di vista immobiliare, il sito è proposto a un prezzo di 980 mila euro e destinato a funzioni commerciali: un ristorante, un negozio, degli uffici. Internamente può essere ripensato e ridisegnato quasi da zero, mentre la facciata rimane tutelata. È questo equilibrio tra vincoli e libertà progettuale a costituire lo spazio di manovra per futuri investitori: conservare il carattere del Vittoria riportandolo agli antichi fasti, ma dotarlo di una struttura contemporanea.
Non solo immagine
La scelta di presentarlo attraverso un format culturale non è un semplice esercizio estetico. È un tentativo concreto di cambiare la percezione di un bene che negli anni è rimasto bloccato tra vincoli, costi di ristrutturazione e progetti sfumati. Mostrare l’edificio vivo, anche solo per una sera, significa provare a trasformare un potenziale acquirente in un interlocutore, qualcuno che non si limiti a valutare metri quadrati e condizioni, ma che intuisca un futuro possibile. Senza toni trionfalistici né promesse miracolistiche, questa operazione prova a rimettere l’ex Cinema Vittoria al centro del discorso urbano. Un edificio storico che chiede nuova energia, un tassello del patrimonio cittadino che torna visibile e discusso. Per Varese, significa avere un’occasione in più: non solo quella di vendere un edificio, ma di capire quale ruolo può avere un luogo così riconoscibile nel disegno della città che verrà.
© Riproduzione Riservata


