POLEMICHE A VERBANIA
Insulti all’avvocata dell’aggressore con l’acido
Solidarietà dalla Camera penale: «Messo in discussione il diritto di difesa»

«Vorrei vedere se lo avesse fatto a sua figlia…». «Un avvocato donna che motiva un uomo pericoloso e lo giustifica. Siamo veramente all’assurdo kafkiano». Sono solo alcuni dei commenti contro l’avvocata verbanese Elisa Indriolo comparsi sui social in merito alle notizie riportate da diversi media in merito all’indagine che riguarda il sessantatreenne arrestato dalla polizia lo scorso 28 dicembre per aver cercato di sfregiare con l’acido la ex compagna. Gli hater da tastiera questa volta se la sono presa con la professionista che ha la “colpa” di difendere un uomo che è accusato di un reato molto grave, con l’“aggravante” di essere una donna.
Un fatto grave, che la Camera penale di Verbania non intende lasciare passare sotto silenzio. In una nota, infatti, i penalisti esprimono solidarietà alla collega che ha ricevuto «pesanti commenti denigratori alla propria persona e alla sua funzione di difensore». «Vogliamo ricordare a tutti - rimarca il presidente Gabriele Pipicelli - che l’avvocato svolge una funzione garantita dall’articolo 24 della Costituzione. Disapprovare il fatto di difendere pur chi è accusato d’aver commesso un fatto odioso è un atteggiamento pericoloso in quanto mette in discussione il diritto di difesa». L’avvocato nell’esercizio della sua funzione, prosegue Pipicelli, «non difende il reato, non può essere confuso o assimilato all’autore del reato, ma mette in condizioni la persona di esercitare il proprio diritto di difesa, pilastro della civiltà del diritto».
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